Condannata la BCC di San Calogero che aveva iscritto impropriamente correntista alla CRIF

MDC Calabria, esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti dalla sua sede di Vibo Valentia innanzi l’Arbitro Bancario Finanziario, istituito presso la Banca d’Italia di Napoli, contro la BCC di San Calogero.

La vicenda trae le mosse dalla segnalazione negativa alla CRIF nei confronti di un correntista, effettuata nel 2016, dall’allora BCC del Vibonese.

A dire della Banca, all’epoca dei fatti, il cliente si era reso responsabile del pagamento in ritardo della rata di un mutuo e per questo l’Istituto di credito aveva proceduto alla segnalazione in Crif senza tuttavia che allo stesso cliente fosse inviato alcun preavviso, così come previsto dalla normativa vigente.

Peraltro, questo contegno illegittimo e vessatorio è stato mantenuto dalla Bcc anche dopo una bonaria protesta avanzata dal cliente, che chiedeva la cancellazione dalla Crif, costringendo lo stesso ad adire le vie giudiziarie per il tramite del Movimento Difesa del Cittadino.

Due i legali messi in campo dall’associazione consumeristica, che hanno perorato le ragioni del correntista presso il collegio napoletano.

Nel corso di tutto il procedimento la Banca si è arroccata sulle sue posizioni e non ha dimostrato di retrocedere neppure dinanzi alle motivazioni compiutamente espresse nel ricorso. Sicché è stata la sentenza a porre fine all’annosa vicenda e a dare piena ragione al consumatore, ordinando l’immediata cancellazione dai registri della Crif e disponendo il risarcimento del danno non patrimoniale per euro 2000, oltre alle spese di competenza.

Va sottolineato come il cliente abbia tentato in prima istanza di risolvere da solo la vicenda, comportandosi come si sarebbe comportato chiunque, senza sortire però alcun risultato, costringendolo a rivolgersi a degli avvocati.

Tornando alla decisione, il principio di diritto affermato dall’intermediario finanziario è duplice. Da un lato si ribadisce come le segnalazioni in Crif non possano essere ‘selvagge’ ma debbano rispettare un preciso iter procedurale, a garanzia dei diritti del cliente. E dall’altro, ed è proprio questa la novità della sentenza, si evidenzia il collegamento tra l’inclusione del proprio nominativo nei registri delle centrali rischi e la diminuzione della credibilità del soggetto segnalato.

Dunque, la menomazione della reputazione di buon pagatore è assurta a diritto personale inviolabile, che non può e non deve essere pregiudicato, senza che siano state poste in essere tutte le cautele previste dalla legge per scongiurare l’evento.

Di qui la severa condanna dell’istituto di credito BCC di San Calogero, riconosciuto responsabile di un’azione lesiva dell’immagine del proprio cliente, che ha visto incrinare la propria reputazione di buon pagatore.

A tal proposito, l’Arbitro ha argomentato sulla superficialità dell’istruttoria compiuta dalla BCC, che ha proceduto alla segnalazione alla CRIF, senza che ricorressero i necessari presupposti, sia sotto il profilo formale che sostanziale.

Sulla scorta di ciò ha provveduto alla severa condanna, riconoscendo in tale agire gli estremi della lesione dei diritti del cliente al quale veniva così precluso il libero accesso al mercato del credito.

Alla luce di tutto questo si apre un nuovo filone che mette in guardia tutti gli istituti di credito dall’adozione di comportamenti in danno di beni immateriali e personali dei propri correntisti.

Su tutto vigilerà il Movimento Difesa del Cittadino, pronto a offrire protezione ai consumatori attraverso i propri uffici, presenti in tutte le province calabresi.

Vi è da riscontrare come il volume di vertenze trattate dall’associazione aumenti di anno in anno e come, purtroppo, per la loro risoluzione sia sempre più necessario l’intervento dei legali del movimento.

La vittoria concernente questo caso è soltanto l’ultima riportata da MDC, che quest’anno festeggia il primo decennale di attività e battaglie, condotte principalmente contro il malcostume bancario, ma non solo.

Proverbiali sono le campagne portate avanti per la legalità e trasparenza dei rapporti con gli operatori telefonici, nonché contro colossi come EnelInps o Equitalia.

A seguito di questa vicenda, l’associazione si augura che “del severo epilogo di condanna la BCC del Vibonese sappia fare tesoro e da oggi impronti i propri rapporti con la clientela sulla scorta di parità di dignità delle posizioni in campo”.