Riccio: “Comalca, Abramo e il solito gioco delle tre carte…”

Eugenio Riccio
Eugenio Riccio, consigliere comunale Catanzaro

Riceviamo e pubblichiamo:

Più tempo passa più ci rendiamo conto che Sergio Abramo sia l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Un Sindaco confuso, senza autorevolezza e, ancor peggio, senza una visione di città. E tutti i nodi, pian piano, arrivano al pettine. Il caso Comalca è emblematico.

Dopo aver rischiato di passare alla storia come il Sindaco che aveva deciso di “svendere” le quote di Sacal e Comalca, oggi Sergio Abramo bacchetta la Regione Calabria per aver lasciato le quote del Mercato Agroalimentare di Catanzaro. Ci fa in qualche modo specie leggere che colui che aveva messo in atto la stessa identica folle strategia della Regione Calabria, oggi predichi bene e non razzoli più male.

Evidentemente gli emendamenti presentati dalla “sua” stessa maggioranza e dall’opposizione in Consiglio Comunale hanno, in qualche modo, rinsavito il primo cittadino. E, a scanso di equivoci, condividiamo la presa di posizione del Sindaco nei confronti della Regione Calabria. Riteniamo che il Comalca, in quando il principale mercato agro-alimentare calabrese, vada invece potenziato. Collocato nell’area direzionale più importante della Regione, potrebbe, qualora venisse realizzato un grande porto canale alla foce del Corace o in altra area nei pressi della città Capoluogo, divenire “strategico” per la commercializzazione dei prodotti agroalimentari calabresi nel bacino del Mediterraneo e in particolar modo verso i paesi dell’Est e lungo la dorsale Adriatica. Ricordiamo alla Regione Calabria che il comparto agricolo calabrese è stato uno dei pochi settori che negli ultimi anni ha registrato segni di ripresa e di crescita. Un settore che va potenziato e il Comalca ha tutte le caratteristiche per poter essere uno dei centri di sviluppo dell’intero comparto.

E proprio la mancanza di una grande visione del Capoluogo, che va ancora una volta fatto notare al Sindaco Abramo che la realizzazione del porto turistico – peschereccio di località Casciolino, se pur importante, non permette il salto di qualità alla città. Le caratteristiche strutturali del porto di Casciolino non consentono di poter far partire e arrivare in città grandi navi. Tutto questo è un grande paradosso. Basti pensare che i calabresi per andare in Grecia o nei paesi che affacciano sull’Adriatico devono recarsi a Bari o in alternativa a Brindisi. E chissà quanta ricchezza creerebbe un grande porto a Catanzaro e al suo hinterland.

E qui che il sindaco Abramo manca di un’ampia visione e di autorevolezza. Abramo non è stato capace in oltre 20 anni di legislatura a far cambiare passo alla città. Nessuna scelta rivoluzionaria e coraggiosa. Nessun miglioramento in termini urbanistici e occupazionali. Sbloccare i cantieri e realizzare delle opere utili ma “normali” non è la mission di un Sindaco di una città Capoluogo qual è Catanzaro. Il Comalca è solo uno dei punti di eccellenza della città. Una struttura che deve rientrare in un più ampio progetto. Ma la domanda sorge spontanea: Sergio Abramo riuscirà a portare sul tavolo della Regione Calabria un piano di sviluppo che possa far diventare Catanzaro la locomotiva di tutto il territorio calabrese? Ai posteri l’ardua sentenza .

Eugenio Riccio