Sono passati ben 111 anni da quando il transatlantico Titanic affondò dove persero la vita tante persone, tra cui Luigi Gatti. Infatti, la notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 ci fu uno dei naufragi più tristi della storia, più volte raccontata attraverso film e documentari, e che fa parte dell’immaginario collettivo. Infatti, ancora oggi dalla sua storia emergono sempre più particolari e interessanti, ma tristi dettagli.
Luigi Gatti era italiano, nato in provincia di Pavia, ed era lo chef di una delle più belle navi dell’epoca. Sicuramente non era l’unico italiano presente a bordo, ma era tra le figure più importanti del veicolo nautico. Perse la vita a soli 37 anni e il suo ruolo era quello di chef di bordo. Si occupava di cucinare, e far cucinare, per i ricchi viaggiatori che volevano attraversare l’oceano; la sua brigata si occupava dei menu della prima classe.
Luigi Gatti: la storia di un imprenditore che sarebbe diventato un simbolo
Lo chef proveniva da un’ottima famiglia del pavese. Era uno fra gli undici figli del consigliere comunale e magistrato Paolo Gatti e di Maria Nascimbene, era nato all’inizio del1875.
Nel 1902, Gatti sposò Edith Kate Cheese, a Londra dove incominciò a lavorare nei ristoranti inglesi fino a diventare titolare dei più famosi ristoranti italiani della capitale britannica dell’epoca.
Entrambi, più tardi, divennero genitori dell’unico figlio, Victor.
Qualche anno dopo, fu chiamato a gestire i ristoranti dei transatlantici dell’epoca. Lui offriva un menù a la carte ai facoltosi clienti dei transatlantici.. Quello sul Titanic fu purtroppo il suo ultimo viaggio. L’imbarcazione vantava una sala molto grande, in grado di ospitare oltre 150 clienti. Lui ebbe lo stesso ruolo come in altri transatlantici e con a disposizione 26 camerieri, tutti di nazionalità italiana.
I dettagli prima della sua morte sul Titanic e una banconota…
Alcuni dei superstiti dissero di averlo visto in disparte indossare un elegante frac; con mantello e una tuba quando il transatlantico stava per affondare. Un dettaglio curioso, come se volesse farsi trovare in ordine ed elegante anche il giorno della sua morte. Una scelta dignitosa e sotto certi aspetti fredda. Indossò anche i gioielli: un orologio d’oro, dei gemelli con sopra inciso il suo nome e un anello con sopra un brillante.
Il corpo senza vita di Luigi fu trovato su una banchina di ghiaccio congelato, recuperato dalla CS Minia fra il 26 aprile ed il 6 maggio 1912 e, riconosciuto, venne sepolto nel cimitero di Fairview, ad Halifax, Canada, luogo di sepoltura di numerosi naufraghi del celebre piroscafo.
Tra gli oggetti personali fu trovato anche un dollaro. Un po’ un simbolo: un’America che offriva sogni e che fu lei stessa a porre fine a una storia che chissà come sarebbe finita.
Chef chiude il suo ristorante Michelin perché non sente più sapori e odori