Santacroce: “Il Festival d’Autunno ha bisogno della terrazza del San Giovanni”

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festival d'autunno Antonietta Santacroce

Non ha voluto soltanto ripercorrere i momenti più importanti di un’edizione, la quindicesima, che ha visto tante e rilevanti novità. Ma Antonietta Santacroce, direttrice artistica del Festival d’Autunno, ha inteso anche sottolineare con forza alcuni aspetti di carattere burocratico che hanno rischiato di compromettere il buon esito della rassegna, chiedendo ai rappresentanti delle istituzioni presenti garanzie per il prossimo anno.

La conferenza stampa si è volta nella sala della Camera di Commercio di Catanzaro alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune Ivan Cardamone, dell’assistente culturale della giunta regionale, Salvatore Bullotta, del direttore dell’ente camerale Maurizio Ferrara.

IL CAMBIO DI LOCATION E LA SCELTA DI NON ABBANDONARE IL CENTRO

Dopo aver visto un video che ha sintetizzato tutti gli appuntamenti in cartellone, Santacroce ha ringraziato i partner istituzionali e privati che hanno sostenuto il Festival, evidenziando subito le criticità riscontrate per la decisione di voler proporre degli appuntamenti anche in estate. «L’idea – ha detto – era quella di ripopolare il centro storico della città nei mesi in cui di più si svuota. Avevamo assistito a una campagna elettorale in cui molto si era detto sull’esigenza di rianimare la parte vecchia della città. Così ho pensato di dare il mio contributo. Sapete bene – ha proseguito –  che la location che avevamo scelto era la suggestiva terrazza del San Giovanni, il cui utilizzo era stato concesso dall’Università Magna Graecia, nostro partner. Avevamo puntato su quell’area dall’elevato valore storico e simbolico che, pur in passato, aveva ospitato diverse iniziative. Non ultima, la partenza del Giro d’Italia, con un numero di persone di gran lunga superiore a quelle previste per gli spettacoli. Sapete anche com’è andata: un secco “no” da parte della Commissione di vigilanza per i pubblici spettacoli arrivato ad appena due giorni dal primo concerto, senza possibilità alcuna di interventi risolutivi per ovviare alle prescrizioni imposte. Abbiamo lavorato giorno e notte per trovare soluzioni: ma non c’è stato nulla da fare.

Con la campagna pubblicitaria avviata in tutta la regione così come le prevendite, tre erano le possibilità che avevo: rinviare tutto all’autunno; denunciare l’assenza di collaborazione da parte del Comune per risolvere i problemi sottoposti dalla Commissione; tirare dritta per la mia strada, optando per l’unica struttura idonea presente in centro, il Teatro Politeama». Una scelta, ha spiegato il direttore, fatta anche per andare incontro agli operatori commerciali che avevano accolto con entusiasmo il prologo estivo del Festival, considerato l’indotto che lo stesso avrebbe potuto apportare. «Tra l’altro – ha aggiunto Santacroce – avevamo chiuso anche degli accordi con i gestori del food & beverage per offrire prodotti specifici a prezzi concorrenziali ed ideato un’app finalizzata ad accompagnare, passo passo, il pubblico del Festival tra i vicoli del centro storico. Tutto questo mi ha convinto a non modificare nulla del cartellone, andando incontro alle inevitabili problematiche connesse a spettacoli pensati per la piazza e andati in scena in teatro, per quanto reso il più possibile vivibile per la stagione estiva».

L’INCERTEZZA DELLA “CASA ESTIVA”, LA CERTEZZA DEL BANDO REGIONALE

Per l’edizione 2018 restano tutti gli interrogativi sulla fruibilità del luogo, la Terrazza del San Giovanni, scelto come “casa estiva” del Festival. «Se è vero che il grosso del cartellone si svolgerà in autunno – ha proseguito Santacroce – è anche vero che ho previsto tre eventi tra luglio e agosto. Sarebbe un peccato dover cambiare idea e non tutelare questo Festival che è nato a Catanzaro e che ha sempre avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica». A tal proposito il direttore ha citato alcuni degli artisti che hanno animato questa edizione cominciata il 14 luglio e conclusasi il 17 novembre: Arisa, Goran Bregovic, Baustelle, Max Gazzé e Vinicio Capossela, tutti in esclusiva regionale. Ma anche ricordato le tante sfaccettature di un cartellone che ha incluso produzioni originali con artisti calabresi cui il Festival ha offerto una vetrina importante. E, ancora, la sezione culturale “La Calabria al centro” che ha visto alternarsi studiosi di fama nazionale e internazionale, «grazie ai quali abbiamo fatto scoprire realtà importanti del territorio». Citata anche la produzione originale, realizzata con la società Historia, del docu-film “God blessed Calabria” sul periodo bizantino della regione. «Lo abbiamo presentato il 25 giugno nella sede dell’Accademia italiana di cultura a Londra. E’ piaciuto così tanto – ha affermato Santacroce – che a settembre gli inglesi hanno organizzato un tour in Calabria per vedere da vicino i luoghi raccontati dalle telecamere guidate da Erminio Perocco, regista di grande fama». Il direttore artistico ha quindi sottolineato l’importanza di aver valorizzato diversi “contenitori” della città capoluogo di regione: «Aver organizzato gli eventi culturali sempre in una location diversa del centro storico – ha sostenuto incassando l’apprezzamento di tutti i presenti – è stata a mio avviso un’iniziativa lodevole, che ha fatto conoscere agli stessi catanzaresi degli scorci e degli edifici a molti ignoti».

Antonietta Santacroce ha poi ringraziato il presidente della Regione, Mario Oliverio, per aver voluto emanare il bando finalizzato ai grandi eventi. «Averlo vinto – ha detto – ci garantisce l’opportunità di pensare a una programmazione triennale, permettendoci di partecipare alle fiere di settore più importanti del mondo. Ciò permetterà alla Calabria di poter avere uno straordinario ritorno di immagine».

LA PROMESSA DEL COMUNE: «DOPO LE FESTE PROGRAMMEREMO INSIEME»

L’assessore alla Cultura, Ivan Cardamone, dopo aver ringraziato il direttore per l’entusiasmo «che mette nell’organizzare questa rassegna ormai da 15 anni», ha sottolineato come «il Festival d’Autunno sia un’eccellenza della città di Catanzaro che fa guardare al capoluogo con occhi diversi. Ritengo – ha proseguito –  che la cultura sia un elemento trainante della nostra città e per poterla sfruttare è necessario che ci sia collaborazione e sinergia tra l’Amministrazione e tutti gli operatori culturali. Una sinergia che ci deve aiutare a superare ostacoli come quelli che si son dovuti affrontare con il cambio di location. Ecco perché, già dopo le feste, ci siederemo assieme per risolvere i problemi, garantendo al Festival la sua sessione estiva».

UN FESTIVAL CHE HA RIDATO SENSO AI LUOGHI

Dopo aver portato i saluti del vicepresidente della giunta regionale, Antonio Viscomi, in audizione in Commissione Bilancio della Giunta regionale, Salvatore Bullotta ha, in premessa, definito “felice intuizione” l’idea del presidente Oliverio di garantire la triennalità dei festival. E ha anche lodato la volontà di voler articolare l’offerta culturale in linee differenti per caratterizzare i grandi festival e gli altri eventi. Intervenendo, nello specifico, su quanto proposto dal Festival d’Autunno, Bullotta ha sottolineato l’importanza di aver dilatato l’arco temporale dello svolgimento del cartellone, «nel quale sono stati abbinati sapientemente spettacoli con temi di carattere scientifico a contenitori culturali di straordinaria bellezza. La finalità di un festival come questo è quello di valorizzare e ridare senso a un luogo. Il Festival d’Autunno ha centrato perfettamente questo obiettivo».

«EVENTI CULTURALI, NON SEMPLICI SPETTACOLI»

A chiudere il giro degli interventi il segretario generale della Camera di Commercio di Catanzaro, Maurizio Ferrara, il quale ha ricordato come l’ente camerale sia stato sempre vicino al Festival, «anche in questo periodo in cui i tagli hanno certamente limitato il nostro sostegno economico. Ma lo facciamo con la convinzione di sostenere uno straordinario progetto culturale che incentiva, tra l’altro, anche il turismo. Per noi – ha concluso – cultura e turismo sono due tasselli fondamentali per lo sviluppo del territorio».