CATANZARO COSENZA 0-3 53’Caccetta 55’ Gambino 77’ Caccetta
CATANZARO: Grandi, Esposito Joao Francisco, Di Bari, Prestia, Sabato (dal 73 Pasqualoni) Roselli, Baccolo (dal 65’Cunzi), Van Ransbeeck (dal 58’ Icardi), , Sarao, Giovinco A disposizione: Leone, Tavares, Moccia, Campagna, Basrak, De Lucia Allenatore: Spader
COSENZA: Perina, Corsi (dal 90 Madrigali). Tedeschi, Blondett, Pinna; D’Anna (dal 78 Capece), Caccetta, Criaco, Mungo (dal 65 Cavallaro), Gambino, Statella A disposizione: Saracco, Meroni, Appiah, Biliosa, Collocolo, Ranieri, Allenatore: Roselli
Arbitro: Ranaldi di Tivoli
SPETTATORI: 6000 CIRCA
AMMONITI: Statella e Giovinco
Il Derby di Calabria va il Cosenza che vince nettamente, al di la delle più rosee previsioni,lo scontro al Ceravolo dopo 66 anni.
Il Catanzaro è stato dominato per tutta la partita ed è sembrato un’accozzaglia di giocatori messi li per caso dell’allenatore Spader che sembrava anche lui li per caso.
Contestazione feroce a fine partita per tutti e mai la stessa ha avuto ragione di esistere in quanto non può essere schierata dopo un mese e mezzo di allenamenti una squadra senza ne capo ne coda.
Basti pensare che i gol e le azioni pericolose del Cosenza sono venute quasi tutte da calcio piazzato e che le aquile al di la di una mischia che avrebbe potuti portali al momentaneo pareggio per capire come questa squadra è stata costruita alla rinfusa dal D.S. Preiti e soprattutto la cacciata dell’allenatore 15 giorni fa ha sortito i suoi effetti negativi..
Il Catanzaro si schiera con un 3-5-1-1 con Grandi tra i pali Joao Francisco, Di Bari e Prestia centrali Esposito e Sabato sulle fasce Roselli, Baccolo e Van Ransbeeck centrali di centrocampo Giovinco tra le linee e Sarao punta centrale.
Il Cosenza invece si schiera con un 4-4-2 con Perina in porta Corsi e Pinna sulle fasce Blondett e Tedeschi difensori centrali D’anna Caccetta, Criaco e Statella a centrocampo Mungo e Gambino davanti.
Nel primo tempo il Catanzaro attaccherebbe verso la Mammì.
Usiamo il condizionale perché i giallorossi tranne una punizione telefonata di Giovinco al minuto 21 non si sono mai visti dalle parti di Perina.
Ben diverso invece l’atteggiamento degli uomini di Roselli che hanno dominato tutto il primo tempo e specie nel finale hanno avuto più volte la palla del vantaggio.
Già al minuto 22 Statella scivola al momento del tiro, ma al 42esimo su calcio di punizione di Pinna Gambino indirizzava di testa verso la porta sfiorando il palo alla sinistra di Grandi.
Al minuto 44 invece Grandi perdeva palla su un cross sempre di Pinna, ma prima Caccetta, il cu tiro era deviato da Grandi e poi D’Aanna, il cui tiro veniva deviato in angolo a portiere battuto da Joao Francisco, sfioravano il vantaggio.
Sul susseguente calcio d’angolo sempre calciato da Pinna Gmabino di testa spediva alto sulla traversa.
La ripresa iniziava subito con il Cosenza più deciso e al minuto 8 Caccetta colpiva di testa indisturbato su un calcio d’angolo calciato da D’Anna.
La reazione dei giallorossi arrivava subito e Prestia in mischia si faceva ribattere il tiro a colpo sicuro.
Ma il Cosenza raddoppiava al minuto 10 sempre si testa con Gambino che sfruttava un calcio d’angolo calciato da Mungo; in questa occasione forti sono le responsabilità del portiere giallorosso Grandi che usciva completamente a vuoto.
La partita finiva li; e Caccetta sull’ennesimo cross dalla destra metteva di testa indisturbato in rete per il tre a zero per i lupi mandando in delirio i tifosi ospiti.
Il tempo di annotare un tiro di Giovinco centrale ben deviato da Perina che l’arbitro dopo sei minuti di recupero dava termine alle ostilità .con il pubblico giallorosso che inveiva contro i propri calciatori e la proprietà.
La speranza è che in questi ultimi giorni di calcio mercato si faccia qualcosa in quanto questa squadra –almeno quella vista oggi- non ha nulla da invidiare in negativo alla squadra che per miracolo si è salvata l’anno scorso.
Ottimo l’arbitraggio dell’arbitro Ranaldi che è lo stesso che arbitrò la partita di Coppa Italia di due anni vinta sempre dal Cosenza al Ceravolo.
FRANCESCO CAPICOTTO