La storia della musica napoletana racconta di un periodo in cui le forti influenze musicali provenienti dagli Stati Uniti fecero somigliare Napoli ad una città americana. Negli anni del dopo guerra i soldati d’oltreoceano, facendo conoscere la loro musica, ispirarono i musicisti napoletani che crearono un nuovo modo di scrivere e suonare. Ieri sera sul palcoscenico del Teatro Politeama di Catanzaro nell’ambito del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce, con Malìa” di Massimo Ranieri si è rivissuta quell’epoca.
Una enorme emozione ascoltare Ranieri eseguire classici senza tempo, la cui magia ha pervaso il teatro e sedotto, incantato e coinvolto il pubblico delle grandi occasioni. Nel tempio cittadino della cultura tutto è sembrato trasformarsi e i suoni raffinati e sofisticati di una band d’eccezione formata da Enrico Rava, alla tromba e al flicorno, Stefano Di Battista, ai sax alto e soprano, Rita Marcotulli, al pianoforte, Stefano Bagnoli, alla batteria, e Riccardo Fioravanti, al contrabbasso, sono riusciti a “parlare” al cuore degli spettatori accorsi da ogni angolo del Sud Italia.
Non una nota fuori di troppo per la band che ha impreziosito con il sound ricco e sofisticato le canzoni napoletane proposte, valorizzandole ancora di più. Perfetto il connubio con Massimo Ranieri grazie al tappeto sonoro creato dalla Marcotulli e da Rava e Di Battista, sostenuti dalla sezione ritmica sempre precisa, che ha consentito a Ranieri di calarsi alla perfezione in un genere a lui finora sconosciuto come il jazz.
Canto ‘e primavera è stato il preludio di un concerto dalle mille sfumature sonore e di brani che Massimo Ranieri ha eseguito magistralmente, per la passione trasmessa dalla sua voce e l’intensità espressiva che si leggeva sul suo volto. Anema e core, la lenta e appassionata Dove sta Zazà, ‘Na voce, ‘na chitarra e ‘o ppoco ‘e luna hanno creato il giusto clima iniziale per una serata ideale per rivivere emozioni infinite.
Ai momenti di grande intimità e sensualità di Accarezzame, Malatia, Luna caprese, Malafemmena e Resta ‘ccu mmè se ne sono alternati altri più esuberanti come Torero e Uè uè che femmena che hanno letteralmente stregato il pubblico.
Accanto ai brani di Roberto Murolo, Renato Carosone, Totò e Peppino Di Capri tra gli altri, Ranieri ha reso un tributo a interpreti più vicini ai nostri tempi con Aumm aumm, di Teresa De Sio, e Tutta n’ata storia , di Pino Daniele. Ma i due momenti clou si sono avuti in Luna rossa, col pubblico che “rinforzava” a viva voce la frase “ca nun ci sta’ nisciuno” e in Tu vuo’ fa’ l’americano, grazie all’intesa straordinaria tra Enrico Rava e Stefano Di Battista pronti a duettare tra loro e con il pubblico prima di lanciarsi in una natalizia Jingle bell. Divertimento allo stato puro che è proseguito fino ai bis richiesti con una standing ovation. Dopo Nun è peccato il finale è stato tutto per O’ sarracino accolto da una vera e propria ovazione del pubblico, che con lunghi applausi ha decretato il trionfo dello spettacolo.
Il Festival d’Autunno vivrà l’ultimo atteso evento giorno 16 dicembre con il concerto di Gino Paoli e Danilo Rea alla canzone d’autore italiana. I biglietti per assistere a questo concerto sono in vendita nelle rivendite Ticket Service Calabria e Ticket one, oltre che su: www.festivaldautunno.com. Per informazioni: 388.8183649
Nella foto di copertina: Massimo Ranieri e Tonia Santacroce