Domenica saremo chiamati a votare si o no alla riforma costituzionale fortemente voluta da Renzi.
Non sorprende tanto che il presidente del consiglio sostenga la riforma, quanto i modi e i termini con cui chiede ai cittadini di votare per il sì.
Wanda Ferro: Cosa si nasconde dietro le ragioni del si?
Tutti pronti, allora, se vincesse il no, a sgomitare per entrare nell’arca di Noè che ci salverà dal nuovo diluvio universale, anche se, naturalmente non ci sarà posto per tutti.
Sappiamo già che noi non saremo tra i privilegiati che vi troveranno posto, dato che chi ha deciso di esercitare il proprio diritto di votare no è già stato iscritto nelle liste di proscrizione di quelli che il presidente del consiglio ha definito “accozzaglia” con una caduta di stile che non ha precedenti nella storia della politica italiana (ammesso che lo stile sia considerato ancora una qualità).
I libri di storia narrano che neanche in occasione del referendum “monarchia o repubblica” del 2 giugno di settanta anni fa si assistette a tanta ostilità e che la gente, in quell’occasione, si recò a votare con maggiore serenità di quanto sta accadendo oggi senza essere costretta a subire premonizioni di tragedie e di calamità.
Tutti erano consapevoli di essere stati chiamati a decidere del futuro della loro Patria, un futuro ben più importante di quello della riforma costituzionale di oggi che Renzi sembra volere ad ogni costo.
Lecito, allora, chiedersi cosa si nasconde dietro questa spietata rincorsa alla vittoria del sì, dal momento che anche i meno avveduti hanno capito che il futuro del nostro Paese non dipende dal risultato del referendum, ma dalla inadeguatezza di quella parte della politica impegnata a difendere soltanto gli interessi di una finanza speculativa in danno di quei cittadini onesti che ogni mattina alzano le saracinesche della loro vita e sono costrette ad inventarsi qualcosa per poterle rialzare il giorno dopo.
Ci dicano, dunque, la verità, almeno per una volta!
Ci dicano qual è il vero interesse del presidente del consiglio a portare a casa una riforma costituzionale che non serve al Paese!
Ci dicano a chi giova una riforma costituzionale che, se vincesse il sì, determinerebbe un indebolimento della buona politica in favore di centri decisionali selezionati dagli speculatori di turno che, senza scrupoli, hanno iniziato a muovere con grande anticipo i mercati finanziari, quell’oscuro posto ove pochi hanno accesso e che sono capaci, questi sì, di determinare negativamente le sorti della nostra economia.