L’antica mietitura del grano in Calabria: un tesoro di valori autentici
Il calore dei raggi del Sole sulla schiena, il colore giallo oro delle spighe e l’essenza autentica della Terra e del lavoro sono solo alcune delle suggestioni di un mondo antico, ormai scomparso, che oggi vive solo dei racconti dei nonni, custoditi come uno scrigno di preziosi saperi e sapori. Questo mondo era un luogo dove l’etica del lavoro prevaleva sull’estetica del consumo, un ambiente in cui il grano simboleggiava nutrimento, fertilità e abbondanza, conosciuto e venerato in diverse culture, dalla mitologia greca all’egizia, fino al cristianesimo.
Nella Sila Greca, a nord-est dell’Appennino calabro, la Comunità Don Milani ha deciso di rievocare l’antica mietitura del grano, eseguita a mano, tramite una cooperativa sociale che funge da comunità di accoglienza. Questa tradizione, purtroppo scomparsa a causa dell’efficienza delle macchine, viene ora preservata per mantenere vive le emozioni e i saperi dei tempi passati. Un tempo in cui il lavoro nei campi era duro e impegnativo, ma al contempo arricchito dalla dimensione comunitaria, condivisione e canti di lavoro calabresi che riempivano di sudore i mietitori impegnati a falciare le spighe. Il risultato di questo lavoro era la farina necessaria per creare il pane, simbolo per eccellenza della condivisione e della semplicità, soprattutto quando combinato con la sapienza artigianale, creando così un prodotto autentico e irrinunciabile.
Mentre i moderni mietitori rivivono questa tradizione, indossano i “cannelli”, antiche protezioni utilizzate per proteggere la mano dal taglio della falce durante la mietitura.
In Calabria, l’antica tradizione della mietitura viene reinterpretata in chiave moderna, valorizzando i grani antichi come le varietà Iermano, Verna e Senatore Cappelli, rimesse in produzione soprattutto nella Sila. Questo sforzo mira a promuovere questi prodotti sui mercati, insieme ai territori in cui vengono coltivati, come un patrimonio agroalimentare di inestimabile valore, capace di raccontare le autentiche tradizioni alimentari contadine.
Oltre alla produzione di farina e pane, nella Sila Greca si mantiene viva anche un’arte antica: l’intreccio del grano. Questa pratica artigianale si esprime nella creazione di panieri di vimini, oggetti unici nel loro genere, che includono coperture per fischi e sedie intrecciate a mano, tra molti altri esempi. Questi manufatti testimoniano l’abilità artigiana senza tempo e il fascino intramontabile della cultura materiale contadina.
La mietitura a mano del grano in Calabria, oltre a preservare antiche abilità artigiane, custodisce una serie di valori autentici e semplici. Il grano, attraverso il lavoro umano, si trasforma nel pane, diventando un’eccellenza gastronomica calabrese e il simbolo di un’antica tradizione di condivisione comunitaria.
In conclusione, il ritorno alla tradizione della mietitura a mano del grano rappresenta una preziosa opportunità per riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale e gastronomico della Calabria, con una maggiore attenzione alla qualità, alla sostenibilità e alla filiera delle produzioni. Questo sforzo di connessione tra passato e presente consente di abbracciare la modernità senza dimenticare le radici autentiche e le tradizioni tramandate da generazioni passate.