Allarme cereali: importazioni record, impatti sull’agricoltura

cereali
cereali

Il mercato dei cereali italiano affronta una crisi senza precedenti con l’eccezionale aumento delle importazioni da paesi terzi, ponendo a rischio la stabilità economica delle imprese agricole

Confagricoltura ha lanciato un accorato allarme riguardo al preoccupante declino dei prezzi all’origine dei cereali, avvertendo che la mancanza di un’inversione di tendenza potrebbe avere gravi conseguenze sulla continuità produttiva delle imprese agricole. La contrazione delle produzioni è stata attribuita all’eccezionale aumento delle importazioni da paesi terzi, che non sono soliti essere tra i tradizionali fornitori del mercato italiano.

I dati Istat relativi al periodo gennaio-novembre dell’anno scorso evidenziano un aumento straordinario delle importazioni di grano duro dalla Federazione Russa, passate da appena 32 mila tonnellate a circa 400 mila tonnellate nello stesso periodo del 2023, registrando un aumento superiore al 1.100%. Nel frattempo, il grano duro proveniente dalla Turchia ha rappresentato quasi il 40% del totale delle importazioni italiane.

Per quanto concerne il grano tenero, le esportazioni dall’Ucraina verso l’Unione Europea hanno registrato un aumento del 40% da gennaio a ottobre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati della Commissione europea. Questo squilibrio di mercato, non è confinato all’Italia, poiché la Lituania ha deciso di bloccare le importazioni agroalimentari dalla Russia, e la Polonia ha annunciato l’intenzione di chiedere sanzioni europee contro i prodotti agroalimentari russi e bielorussi.

In relazione alle discussioni sul rinnovo della sospensione dei dazi e dei contingenti sulle importazioni dall’Ucraina, Confagricoltura ha sollecitato l’inclusione di cereali e semi oleosi nella lista dei prodotti sensibili, prevedendo il ripristino dei dazi in caso di superamento dei massimali prefissati. La richiesta è stata accolta dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ma l’organizzazione agricola sottolinea la necessità di decisioni coraggiose anche a livello politico.

“La profonda crisi dei mercati in Italia e nell’Unione Europea richiede decisioni coraggiose anche sul piano politico. L’estensione delle sanzioni ai prodotti agroalimentari russi deve essere seriamente presa in considerazione”, ha concluso Confagricoltura.