Calabria 2023: successi nella conservazione di cervi e tartarughe

Tartarughe Caretta Caretta
Tartarughe Caretta Caretta

Un anno di impegno ambientale con l’operazione ‘Cervo Italico’, affiancata da eccezionali attività di monitoraggio e protezione dei nidi di tartarughe marine

Nel corso del 2023, la Calabria si è distinta per il suo ruolo di primo piano nella promozione della conservazione della fauna e nella tutela delle tartarughe marine. Questi importanti risultati sono stati evidenziati nel report annuale del WWF, che ha sottolineato l’impegno significativo della regione in iniziative cruciali.

Uno dei progetti di spicco è l’Operazione “Cervo italico,” un’iniziativa mirata a creare una seconda popolazione della sottospecie endemica presente solo con 300 individui nella Riserva Naturale Statale “Bosco della Mesola” in provincia di Ferrara. Questo progetto ambizioso ha previsto la cattura e il rilascio di almeno 20 cervi italici all’anno nella nuova area identificata in Calabria, dal 2023 al 2025. Grazie alla collaborazione tra diversi enti e istituzioni, i primi 20 cervi italici sono stati trasferiti con successo a marzo, seguiti da ulteriori 30 individui nel Parco naturale regionale delle Serre in Calabria. Il monitoraggio intensivo di questi individui attraverso collari satellitari ha consentito la verifica dei loro spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, oltre a identificare eventuali cause di mortalità.

Inoltre, la Calabria ha giocato un ruolo fondamentale nella conservazione delle tartarughe marine, un impegno condiviso con Sicilia, Basilicata, Puglia, Campania e Toscana. Da oltre 20 anni, gli attivisti del WWF si dedicano a proteggere questi affascinanti rettili marini. Nel corso del 2023, i volontari hanno svolto un ruolo determinante nel monitorare le spiagge per individuare i nidi di Caretta caretta. Una volta localizzati, i nidi vengono messi in sicurezza e attentamente sorvegliati fino alla schiusa delle uova. Complessivamente, sono stati individuati e protetti più di 200 nidi, con una distribuzione eccezionale di 142 in Sicilia, 50 in Calabria, 15 nell’arco ionico tra Puglia e Basilicata e altri 15 in Toscana. Questo rappresenta un notevole incremento rispetto ai 61 nidi del 2022, sottolineando il successo e l’efficacia delle attività di conservazione condotte lungo le coste italiane nel corso dell’anno.

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