Carenza idrica: anche nel Crotonese la situazione diventa critica, Coldiretti chiede intervento Dipartimento Agricoltura

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La situazione della carenza idrica ai fini irrigui nel comprensorio Valle Tacina e Isola Capo Rizzuto, diventa critica. Le alte temperature contribuiscono a fare il resto e a  creare una situazione allarmante. 

A farne le spese sono gli agricoltori che devono fare i conti, come se non bastasse dopo la pandemia da Covid, con le incertezze dovute al diniego nei rilasci di acqua ai fini irrigui, da parte della società “a2a” che gestisce da “dominus incontrastata” i laghi silani.

Franco Aceto presidente di Coldiretti, sulla scorta di un preciso rapporto del Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese a firma del presidente Roberto Torchia, dirigente Coldiretti con una lettera ha chiesto l’intervento dell’Assessore Regionale Gianluca Gallo e del Prefetto di Crotone dr.ssa Maria Carolina Ippolito anche per i riflessi che la situazione può avere sull’ordine pubblico.

“Abbiamo altresì conoscenza – si legge nella lettera – che la società “a2a” mette in atto forme ostruzionistiche, per i rilasci idrici,  anche in altre parti del territorio calabrese e questo denota e avvalora il suo strapotere di sentirsi padrona, ci sia permesso di dirlo, in casa d’altri! La situazione che descrive il Consorzio di Crotone  anticipa  le conseguenze negative per gli agricoltori, per l’economia del territorio, e come sempre in modo responsabile e costruttivo illustra con dovizia di particolari la situazioni proponendo, soluzioni praticabili che possono contribuire ad alleviare la situazione”.

“Il Consorzio di Bonifica – si legge ancora – si è reso parte diligente di un programma irriguo che però non è stato condiviso dalla Regione Calabria. A fronte di quanto sta già accadendo e può accadere il Consorzio, fedele alle sue funzioni e compiti, di Ente che collabora con la Regione, necessita di una presa di posizione netta e decisa da parte delle Istituzioni Regionali che riteniamo possa essere favorita dall’autorevole mediazione della Prefettura di Crotone”.

Tale auspicabile soluzione – dichiara Aceto – deve vedere tempi stretti proprio per prevenire sia danni economici agli agricoltori che situazioni di conflitto. Riteniamo altresì importante mettere, ancora una volta in discussione sia la convenzione del 1968 tra Cassa del Mezzogiorno e l’allora Enel che si è trasferita fino all’attuale gestore che le concessioni di acqua ai fini irrigui, che non tengono in nessuna considerazione l’evoluzione dell’agricoltura almeno nell’ultimo decennio”.

“Dopotutto, – aggiunge Aceto – anche le misure della concorrenza 2021, collegate al Pnrr prevedono una nuova disciplina in materia di concessioni idroelettriche, anche eliminando o riducendo proroghe e rinnovi automatici. Da parte nostra – conclude la lettera – con la responsabilità che ci contraddistingue,  mettiamo a disposizione la rappresentanza degli interessi degli agricoltori per giungere nell’immediato a soluzioni praticabili, stabili e durevoli”.