In Calabria il primo semestre del 2025 segna un aumento costante delle temperature, con punte oltre i 2 gradi sopra la media, e una drastica riduzione dei giorni di pioggia e della copertura nevosa
Temperature in costante crescita e piogge sempre più rare: è questa la fotografia climatica della Calabria nei primi sei mesi del 2025, secondo quanto emerge dal Rapporto di valutazione delle anomalie mensili pubblicato da Arpacal.
Il documento, elaborato dal Centro Regionale Funzionale Multirischi Sicurezza del Territorio, analizza i dati provenienti dalle reti di monitoraggio e li confronta con le medie climatiche del trentennio 1991-2020. I risultati confermano un trend già evidente negli ultimi anni: l’aumento delle temperature e la riduzione dei giorni piovosi stanno modificando in maniera significativa il bilancio idrico regionale.
Temperature sopra la media
In tutti i mesi del primo semestre 2025, la temperatura media registrata in Calabria è risultata superiore a quella storica. Particolarmente allarmanti i valori di gennaio e giugno, quando le medie mensili hanno superato di oltre 2 °C le soglie di riferimento. Un segnale che conferma il riscaldamento climatico in atto e la crescente difficoltà di mantenere condizioni stagionali regolari.
Piogge scarse e neve ridotta
Sul fronte delle precipitazioni, il quadro non è meno preoccupante. Fatta eccezione per gennaio e maggio, le piogge sono risultate nettamente inferiori rispetto alle medie storiche, con una distribuzione molto irregolare tra le diverse aree della regione. A questo si aggiunge la riduzione della copertura nevosa, un fattore che incide pesantemente sulle riserve idriche e sull’approvvigionamento nei mesi più caldi.
Le mappe e i dati Arpacal
Il rapporto Arpacal è corredato da mappe delle anomalie mensili e da tabelle di sintesi che illustrano in modo chiaro la portata degli scostamenti rispetto ai valori di riferimento. Uno strumento utile non solo per i tecnici, ma anche per amministratori e cittadini, chiamati a confrontarsi con una realtà climatica che diventa sempre più critica.
Il documento completo è consultabile sul sito ufficiale di Arpacal.


















