Donne dell’acqua impegnate nella legalità agro-ambientale: Convegno a Reggio Calabria

PROGRAMMA-Convegno Donne dell'Acqua
PROGRAMMA-Convegno Donne dell'Acqua

Si terrà lunedì 07 marzo dalle 9.30 , nel salone della Camera di Commercio il convegno “Le Donne Dell’acqua e la loro impronta sulla legalità agro – ambientale”.

L’evento è promosso congiuntamente dalla Coldiretti Donne Impresa Calabria e dal Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume con il patrocinio della Camera di Commercio di Reggio Calabria e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.

Un confronto atteso che vedrà, con la relazione introduttiva, tra i relatori,  il già procuratore Gian Carlo Caselli presidente del “Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare” Ed ancora, tra gli altri,  Giusy Princi Vice-Presidente Regione Calabria, Massimo Bastiani coordinatore Tavolo Nazionale dei Contratti di fiume, Floriana Fanizza responsabile Nazionale di Donne Impresa Coldiretti, Maria Rosaria Russo Dirigente scolastica, Patrizia Piro che insegna Costruzioni Idrauliche al Dipartimento Ingegneria dell’Unical, Lorenza Paoloni che insegna diritto Agrario e Agroalimentare all’Università del Molise, Paola Brambilla WWF e il Col. Giorgio Borrelli Comandante dei Carabinieri Forestali.

Coordina i lavori Paola Rizzuto coordinatrice Donne dell’acqua tavolo nazionale contratti di fiume.Si porrà in evidenza, l’impronta femminile nella legalità declinata nella tutela della risorsa idrica, della natura e biodiversità e agro-alimentare e i temi connessi delle agro-mafie, reati ambientali e diritto alimentare.

Le donne “sentinelle” dei territori e della legalità, driver fondamentali di vigilanza e cura dei luoghi di cui sono parte. L’incontro si inserisce nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione avviata sia dal Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (TNCdF) che da Coldiretti Donne Impresa, per valorizzare il contributo che le donne danno alla sicurezza alimentare e alla nutrizione, all’acqua, alla terra, alla montagna, al fine di superare atavici gap di genere, potendo partecipare in modo attivo e propulsivo alle decisioni delle politiche agro-ambientali e idriche. Occorre valorizzare il contributo delle donne per favorire il dibattito sull’empowerment femminile come strumento di crescita nei settori dell’agricoltura e idrico, che sono strettamente legati e per creare percorsi di consapevolezza e fare il punto sugli sviluppi delle politiche di genere in tali settori.

Non più la sola tutela dell’ambiente separata dalla qualità agro-ambientale e alimentare, ma l’idea della “legalità” come elemento unificante: il rispetto delle regole quale garanzia di tutela delle comunità, del produttore e del cittadino –consumatore.