Gelata notturna in Calabria: grave impatto sulle colture frutticole con perdite severe per kiwi e drupacee, Coldiretti chiede interventi urgenti e revisione delle concessioni idroelettriche
La notte tra il 18 e il 19 marzo scorso, la Calabria è stata colpita da un’ondata di gelo che ha causato danni ingenti alle colture frutticole, in particolare nelle zone della media Valle del Crati. Le temperature insolitamente basse hanno messo in difficoltà gli impianti agricoli, già provati da una stagione incerta. La situazione più critica si è registrata per le coltivazioni di kiwi, che hanno subito perdite considerevoli a causa dell’incapacità degli impianti antibrina di operare correttamente.
Il malfunzionamento di questi impianti è stato causato dalla carenza di acqua nelle vasche del Consorzio di Bonifica, che non hanno ricevuto il supporto necessario da parte dell’Enel, nonostante le richieste per garantire il corretto funzionamento dei sistemi di protezione. Questo ha avuto conseguenze devastanti per la produzione di kiwi nella provincia di Cosenza, dove le perdite sono state massicce.
Non solo la Valle del Crati ha subito gravi danni: anche in altre aree, come la Valle dell’Esaro, si sono registrati danni rilevanti. A San Lorenzo del Vallo e Spezzano Albanese, le coltivazioni di drupacee e cachi precocissimi hanno visto una riduzione fino al 50% della produzione, mentre nelle zone fino a Cassano Ionio i danni sono arrivati al 30%. Altri danni, seppur di entità minore, sono stati segnalati anche nell’area di Cirò Marina.
L’episodio mette in evidenza una problematica che, con l’avanzare dei cambiamenti climatici, diventa sempre più urgente per le aziende agricole calabresi: la necessità di affrontare i fenomeni climatici estremi, come le gelate improvvise, con soluzioni concrete ed efficaci. Coldiretti sottolinea che, se gli impianti antibrina sono una risorsa già testata per la protezione dei kiwi, è fondamentale estendere l’uso di tali tecnologie anche alle altre colture, come le drupacee e i cachi, per ridurre i danni derivanti da eventi atmosferici sempre più imprevedibili.
Questo incidente si inserisce inoltre in un contesto più ampio legato alla gestione delle risorse idriche nella regione. Già nel mese di febbraio, Coldiretti Calabria, con una lettera firmata dal presidente Franco Aceto, aveva sollecitato la Regione a rivedere le concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche, regolamentate dalla Legge Regionale 23 aprile 2021, n. 15. L’obiettivo era quello di garantire un rilascio d’acqua sufficiente per soddisfare le esigenze irrigue delle colture, nonché per il funzionamento dei sistemi di protezione contro il gelo.
Alla luce dei danni causati dalla gelata e delle sfide sempre più difficili a cui è sottoposto il settore agricolo, Coldiretti ribadisce la necessità di interventi urgenti. Tra le richieste avanzate dall’associazione, vi è la revisione delle concessioni idroelettriche, per assicurare che vengano rilasciate le quantità d’acqua necessarie, e la pianificazione di nuovi invasi per l’utilizzo plurimo delle risorse idriche, al fine di rispondere alle mutevoli condizioni climatiche e alle necessità dell’agricoltura calabrese.
Il presidente Franco Aceto conclude con un appello alla Regione Calabria e agli enti competenti: “Confidiamo che queste richieste vengano prese in seria considerazione, per proteggere il patrimonio agricolo del nostro territorio e sostenere le aziende che ogni giorno lavorano per garantire prodotti di qualità”.
LEGGI ANCHE: Il maltempo devasta l’agricoltura locale in Calabria