Dopo una competizione agguerrita, Pordenone è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura 2027, superando anche la candidatura di Reggio Calabria
Con una cerimonia ufficiale tenutasi ieri a Roma, il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha proclamato Pordenone come la nuova Capitale italiana della Cultura per il 2027, succedendo così a Bergamo e Brescia, le capitali designate per il 2023. La città friulana ha prevalso, superando una concorrenza agguerrita, tra cui quella di Reggio Calabria, che, purtroppo, non è riuscita a conquistare il tanto ambito titolo.
L’annuncio, che ha suscitato emozioni contrastanti, è avvenuto nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e dei rappresentanti delle dieci città finaliste. Tra queste, Reggio Calabria ha partecipato con un progetto culturale che ha dimostrato la forza e la determinazione della città di Calabria nel voler emergere sulla scena culturale nazionale.
La grande sfida di Reggio Calabria
La candidatura di Reggio Calabria si è sviluppata sotto il simbolico motto “Cuore del Mediterraneo”, una visione che ha suscitato forti sentimenti di appartenenza tra le istituzioni locali, i cittadini e gli operatori culturali. La città ha presentato un progetto articolato, basato sulla valorizzazione del suo straordinario patrimonio storico e culturale, con un forte legame con il Mediterraneo e la sua posizione strategica.
Nonostante la mancata vittoria, la candidatura di Reggio Calabria ha rappresentato un’opportunità di crescita per la città, che ha saputo mettere insieme la propria comunità e rafforzare il senso di identità e appartenenza. “La corsa al titolo di Capitale italiana della Cultura ha dato una spinta al nostro sviluppo culturale,” ha commentato il sindaco di Reggio Calabria. “Anche senza la vittoria, abbiamo posato le basi per un percorso di valorizzazione del nostro patrimonio che continuerà a crescere.”
Pordenone conquista il titolo con una visione inclusiva
Pordenone, invece, ha saputo convincere la giuria con un progetto che ha messo al centro la sostenibilità, l’inclusione e la valorizzazione del patrimonio locale. La città friulana ha proposto una programmazione culturale capace di coinvolgere attivamente i cittadini e di promuovere la partecipazione di tutte le realtà sociali. La giuria ha apprezzato anche la visione strategica a lungo termine della città, che ha promesso di lasciare un impatto duraturo ben oltre il 2027.
Oltre a Pordenone, altre città si sono contendute il titolo, tra cui Alberobello, Aliano, Brindisi, Gallipoli, La Spezia, Pompei, Sant’Andrea di Conza, Savona e, naturalmente, Reggio Calabria. La vittoria di Pordenone non è stata una sorpresa per molti, ma ciò non toglie nulla al valore dei progetti presentati dalle altre città, che hanno dimostrato di avere un forte impegno nella promozione della cultura.
Il futuro di Reggio Calabria
Nonostante la delusione per il risultato finale, la candidatura di Reggio Calabria ha avuto il merito di accendere i riflettori sul potenziale culturale della città e di rafforzare la sua posizione nel panorama nazionale. La mancata vittoria non segna certo la fine del processo culturale avviato, ma piuttosto un nuovo inizio per la città, che potrà ora capitalizzare l’energia e il coinvolgimento della comunità per sviluppare ulteriormente i progetti culturali già in corso.
Le istituzioni reggine e gli operatori culturali hanno infatti l’opportunità di continuare a lavorare insieme, mantenendo alta l’attenzione su Reggio Calabria come punto di riferimento nel Mediterraneo, con un’azione culturale che guarda al futuro e si fa sempre più forte. La Capitale italiana della Cultura può essere vista come uno strumento di rilancio per la città, un trampolino di lancio per un percorso che va ben oltre il titolo, ma che si radica nel desiderio di un continuo e duraturo sviluppo culturale.