Caso Cucchi: approda al Mind The Gap Festival grazie al libro di Ilaria

E’ il  prof Bilotti che ha introdotto la discussione con una veloce descrizione del fatto di cronaca al Mind The Gap Festival. “Se il dato di fatto è inoppugnabile, bisogna capire come si è arrivati a quella vicenda”.

Sul palco del Mind the Gap a discutere del caso Cucchi c’è il professore di sociologia Charlie Barnao.

“Vorrei dirti che non eri solo”, scritto da Ilaria, la sorella di Stefano Cucchi è un libro che racconta una storia da cui si può imparare molto, scritto inoltre stilisticamente molto bene.

Ilaria Cucchi in collegamento telefonico, spiega come nasce l’idea del libro, a pochi mesi dalla morte di Stefano, “da quella forte esigenza di raccontare e di raccontarlo” e per riuscire a fare chiarezza all’ingiusto tentativo di criminalizzare la vittima.

In Italia il tema della garanzia dei diritti delle persone che sono in fermo giudiziario è urgente così come urgente è la tematica che riguarda l’abuso della pratica della carcerazione preventiva, senza considerare il conseguente rischio dell’oblio collettivo.

L’analisi del caso al Mind the Gap prende una svolta scientificamente sociale col professore Barnao, partendo dal concetto di stigma che avviene associato alla vittima e al carnefice, che se da una parte giustifica ogni azione fatta o subita “Era un tossico, se l’è meritata”, dall’altro assolve ogni azione punitiva.

E’ stato affrontato anche il tema delle istituzioni totali: carceri, ospedali, riformatori per arrivare a parlare dei casi di tortura accertati come nel caso Cucchi. Casi di violenza delle forze dell’ordine perpetrata contro i cittadini di cui la nostra storia nazionale è piena.

 

MORTE DI STEFANO CUCCHI:

La morte di Stefano Cucchi fu un caso di cronaca nera italiana che ebbe come protagonista il trentenne Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre  2009 durante la custodia cautelare. Tale fatto ha dato origine a un celebre caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto alcuni agenti di polizia penitenziaria e alcuni medici del carcere di Regina Coeli.