Domenico Romeo: la sua arte da Palmi a Milano

Domenico Romeo

Un’intervista ad un artista che non ammette etichette e che si definisce libero. Per il futuro aggiunge: “non più compromessi!”

Per Calabria Magnifica. it ecco riportata l’intervista realizzata a Domenico Romeo, l’artista eclettico e dalle doti indiscutibili, che lo scorso 7 agosto 2019 è stato ospite all’interno della sesta edizione del Festival d’Arte pubblica e contemporanea Altrove, realizzando una live performance (con la partecipazione del batterista Simone Matarese), all’interno del Parco della Biodiversità di Catanzaro, che ha lasciato tutti i presenti di stucco.

Andiamo a conoscere più da vicino Domenico Romeo e scopriamo qualcosa in più sulla sua arte e sul suo mondo-persona.

Sei nato e cresciuto a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, classe ’88 e adesso sei di base a Milano, è corretto?

Corretto! Nato e cresciuto a Palmi fino ai 18 anni. Gli studi prima e il lavoro poi mi hanno portato via dalla mia terra natia alla quale sono ancora molto legato e che torno a visitare non appena ne ho l’occasione”. 

Sulla tua biografia inoltre si legge che attualmente ricopri i ruoli di graphic designer e art director, con attività svolta nell’industria della moda e delle arti grafiche. Ma lo chiediamo a te: chi è Domenico Romeo?

Domenico Romeo fa cose. E soprattutto rifiuta etichette.
Partendo da questo presupposto posso assumere di sperimentare in vari ambiti della creatività non preoccupandomi di identificarmi in professioni o posizioni sociali, né tantomeno in gruppi. Libero
”.

Come nasce la tua passione per la street art (o arte pubblica) e come arrivi ad esprimerti attraverso la calligrafia astratta?

“Per quanto assunto prima non mi ritengo un artista urbano, ma ho sperimentato anche su muro. Mi piace avere gli occhi sulla città, dalla quale prendo ispirazione per ciò che creo. La strada mi ha allevato e citarla nelle opere è un modo di renderle omaggio.
La calligrafia astratta è una conseguenza. Prima scrivevo per necessità, a un certo punto ho iniziato a farlo per gioco”
.

Quali i tuoi riferimenti culturali trasportati poi sulla tua Arte?

“Eraclito, Julius Evola e Rene Guenon per partire dalla base. Poi Tolkien, Cèline, Vladimir Majakovskij, Yukio Mishima. Moritz Von Osvald e Donato Dozzy. Muslimgauze. Battisti e Battiato. Ed è meglio che mi fermi qui”.

Quale la tua esigenza di espressione? Cosa vuoi comunicare a te stesso, così come al tuo pubblico?

“Penso all’uomo in relazione alla sua comunità e ho sempre cercato di comunicare in vari modi per tenere vivo un certo tipo di mondo, intorno all’Uomo. Oggi lo faccio solo attraverso immagini e istallazioni e avvolgo le mani intorno alla fiamma del Rito, del Simbolo, dell’Uomo stesso e del suo bel mondo, affinché il soffio oscuro non la spenga.
Per me espressione è resistenza”.

Attualmente a quali opere stai lavorando? (se puoi dirmelo)

“La mia ricerca si sta spostando (o ritornando) sulle bandiere. Mi affascina l’imprevisto fluttuare del tessuto nel cielo e la forza stessa del drappo appeso. Mistica.
Ricerco le bandiere dell’oggi nascoste nella città, appese su strutture di ferro temporanee
”.

Cosa dobbiamo aspettarci dal Domenico Romeo del futuro?

“Non più compromessi!”.

Ritornerai in Calabria per un’altra tua performance, dopo quella realizzata per Altrove Festival VI?

“Lavorare in Calabria mi procura il doppio dell’emozione perché è la mia terra, la mia gente. La Calabria è bisognosa di scosse che la sveglino dal torpore in cui la storia l’ha temporaneamente relegata. Spero proprio di ritornare in Calabria perché è come seminare in un terreno molto fertile. Calabresi, in alto i cuori!”.

Grazie a Domenico Romeo per le sue preziose parole e per il suo prezioso lavoro. Il mondo, mai come oggi, ha bisogno di traslare la realtà contemporanea, fatta di muri, di schermi, di odio e di incomprensioni su una dimensione artistica, capace di abbattere qualsiasi barriera e di oltrepassare con un linguaggio universale quelle che sono le certezze odierne, per spingersi su interrogativi sempre nuovi e sempre necessari.