Il David? “Pornografia”, e l’insegnante viene licenziata

David Donatello, Firenze, scultura, statua, Italia
David Donatello, Firenze, scultura, statua, Italia

L’EDITORIALE

TALLAHASSEE (FLORIDA), 24 MAR 2023 – In una scuola della Florida, negli Stati Uniti, è esplosa una controversia riguardante una lezione sull’arte del Rinascimento. La preside della Classical School di Tallahassee, Hope Carrasquilla, è stata cacciata per aver mostrato ai suoi studenti immagini di capolavori di Michelangelo, tra cui la celebre statua del David e l’affresco della Creazione di Adamo della volta della Cappella Sistina. In particolare, l’immagine della scultura di David è stata giudicata “pornografica” da alcuni genitori.

Il presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto, Barney Bishop, ha offerto alla dirigente scolastica due opzioni: dimettersi immediatamente o essere licenziata. La preside, insospettita, ha deciso di rivolgersi alla stampa per denunciare il suo trattamento e ha avanzato il sospetto che la causa fosse proprio l’utilizzo delle immagini di nudo maschile michelangiolesche (il famoso David).

La storia dell’arte è una materia fondamentale nell’educazione classica, e la scuola in questione prevede un programma didattico che include l’insegnamento dell’arte rinascimentale. Tuttavia, la presidente ha affermato di essere consapevole del fatto che “una volta ogni tanto c’è un genitore che si arrabbia per l’arte rinascimentale”.

Barney Bishop ha confermato che ben tre genitori hanno protestato contro l’utilizzo delle immagini del David nella lezione, e in due casi il motivo era la mancata comunicazione preventiva dei contenuti “controversi”. In un terzo caso, la madre dell’alunno ha addirittura accusato la scuola di “pornografia“, affermando di essere “sconvolta” dal fatto che suo figlio “abbia dovuto vedere quelle immagini”.

Sebbene sia comprensibile che alcuni genitori possano essere preoccupati per la presenza di immagini di nudo in una lezione, è importante ricordare che queste opere d’arte sono parte integrante della cultura umana e che l’arte non dovrebbe essere censurata o considerata “pornografica”.

Inoltre, l’arte del Rinascimento rappresenta uno dei momenti più importanti della storia dell’umanità, e la sua conoscenza è fondamentale per capire la cultura occidentale. È deplorevole che la preside sia stata costretta a lasciare la sua posizione a causa di alcune proteste di genitori.

La vicenda della Classical School di Tallahassee solleva questioni importanti riguardanti la libertà di insegnamento e la censura dell’arte. È importante che le istituzioni scolastiche continuino a insegnare la storia dell’arte, compresa l’arte rinascimentale e il David di Michelangelo, e che gli studenti abbiano la possibilità di conoscere e apprezzare i capolavori che hanno plasmato la cultura umana.

La cancel culture e i precedenti

La censura nell’arte non è un fenomeno nuovo e si ripete sempre più spesso negli Stati Uniti. Un esempio recente è quello avvenuto nella scuola elementare Abramo Lincoln di Hyrum, nello Utah, dove il maestro Mateo Rueda è stato licenziato per aver mostrato ai suoi alunni immagini di opere d’arte contenute in un libro destinato ai giovani. Il volume, intitolato “The Art Box Postcards”, edito dalla Phaidon, aveva lo scopo di rendere l’arte accessibile ai più piccoli.

La vista delle opere di artisti del calibro di Modigliani, Pontormo, Boucher e Ingres, ritraenti persone nude, ha suscitato imbarazzo nei bambini e ha portato alla decisione della direzione scolastica di licenziare il maestro. La scelta di considerare le immagini “pornografiche” e la conseguente decisione di licenziamento del docente hanno sollevato molte critiche, anche da parte del senatore democratico Jim Dabakis, che ha espresso il suo sostegno a Rueda e ha sottolineato l’importanza dell’arte per l’educazione dei giovani.

Questo è solo uno dei tanti esempi di censura dell’arte che hanno suscitato polemiche e dibattiti sulle libertà artistiche e di espressione.

LE REAZIONI SUI SOCIAL

La vicenda della scuola elementare Abramo Lincoln di Hyrum, nello Utah, è stata ampiamente discussa sui social media e ha sollevato una serie di dubbi sulla reale natura della censura nell’arte. Molti hanno sottolineato come non sia possibile paragonare opere d’arte ad immagini pornografiche e come la cultura dell’arte possa essere un’importante fonte di conoscenza e di arricchimento per i bambini. La censura dell’arte rappresenta – ha scritto Tony su twitter – un pericolo per la libertà di espressione e di pensiero, valori fondamentali di ogni società democratica.

La censura dell’arte – ha ben scritto invece Harry, sempre su Twitter – non riguarda solo l’eliminazione fisica delle opere d’arte, ma può assumere molte forme diverse, come la limitazione dell’accesso alle opere d’arte, la restrizione delle discussioni sulla loro importanza culturale e storica, la soppressione delle voci degli artisti e la limitazione del finanziamento delle arti.

Qualcuno poi ha specificato che la censura dell’arte non si limita solo alle controversie sul contenuto delle opere d’arte. In alcuni paesi, le opere d’arte vengono censurate a causa delle loro implicazioni politiche. Ad esempio, in Cina molte opere d’arte sono state bandite o distrutte a causa della loro critica del regime comunista.

Il caso del David, la censura dell’arte e l’impatto sulla società

La censura dell’arte ha spesso un impatto negativo sulla società. Limitare l’accesso alle opere d’arte può privare le persone dell’opportunità di sperimentare nuove idee, di esplorare altre culture e di approfondire la loro conoscenza storica. Inoltre, la censura può scoraggiare gli artisti dal creare opere che sfidano lo status quo ed incoraggiano il pensiero critico.

La censura dell’arte rappresenta una minaccia alla libertà di espressione e alla diversità culturale. Dobbiamo difendere il diritto degli artisti di esprimersi liberamente e il diritto del pubblico di accedere a opere d’arte che possano arricchire la loro vita e la loro comprensione del mondo.

È importante continuare a difendere la libertà artistica e la libertà di espressione, in modo da garantire che l’arte possa continuare a ispirare e arricchire le nostre vite senza essere soggetta a restrizioni e limitazioni arbitrarie.

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