Il nuovo libro dell’artista Pasquale Colucci: “Art in Music – Racconti interiori”

Colucci
Colucci "Art in music - racconti interiori"

Un viaggio fantastico tra dipinti, musica e racconti

Lasciarsi trasportare dalla fantasia di Colucci. Attraverso i suoi dipinti colorati e i suoni della sua chitarra synth.

Il tutto narrato dai Racconti interiori che ci offrono un’introspezione nel mondo dell’Artista.

36 tavole tra cui nella sezione Art in Music ogni dipinto con la propria colonna sonora (accessibile con qualsiasi device).

Per un’incredibile esperienza sensoriale audiovisiva. 

Colucci attraverso la sua sensibilità e immaginazione ha creato delle opere uniche che hanno lo scopo di coinvolgerci e trasportarci nel suo mondo, fatto di sogni positivi e variopinti.

Giovane artista, chitarrista, compositore e scrittore nato a Cosenza nel 1975, ha già all’attivo moltissime mostre personali in tutta Italia. E numerosi eventi e riconoscimenti nel mondo.

Le parole di Colucci

Cresciuto tra le colline calabro-lucane ad Oriolo, descrive cosi le sue creazioni: “Art in Music è il mio universo interiore che in qualche modo emerge. E cerca di rendere tangibile la propria identità unica. Attraverso i colori, le emozioni si accendono e si entra in un sogno in cui le forme danno corpo all’anima. Diventando un bisogno essenziale e un viaggio in cui l’inconscio crea connessioni fantastiche con la realtà”.

Colonne sonore nell’aria – prosegue – danno vita al mondo che alberga in me, facendomi ritrovare in un’altra dimensione quasi inspiegabile ma soave e meravigliosa. Portandomi a creare, a riversare dal profondo, proprio come in un acceso delirio. Mentre dal mio cuore continuano ad uscire parole, spero che queste mie creazioni riescano in qualche modo a toccare la vostra sensibilità”.

La prefazione di Ceccarini

“La sua arte – afferma lo scrittore Andrea Ceccarini nella prefazione del libro – non mira ad una riproduzione fedele del reale ma vuole stimolare l’apparato cognitivo di chi invece fruisce dell’opera. Inducendolo a stabilire un nesso tra il dipinto e il suo stesso tessuto esperienziale”.

La critica di Fornasari

“Questo ultimo periodo dell’artista – secondo la critica Arianna Fornasariche lui stesso racchiude appunto nel contenitore Art in Music, si può leggere come rielaborazione di contesti antichi. Un moderno preistorico che talune volte proietta profumi iconografici d’Africa. In composizioni che ricordano le cellule, le forme microscopiche. Amebe metropolitane rilette coi colori, acidi, della tradizionale Pop Art. Trasposizioni quasi astratte. Quasi, visto che iconizzano le sensazioni umane. Sia visive che uditive”.