Michele Affidato porta la sua arte orafa nel carcere di Castrovillari: con l’Associazione Jole Santelli, una sfilata simbolo di rinascita per 25 donne detenute
Un filo di speranza che cuce insieme bellezza, dignità e rinascita. È questo il cuore del progetto “Filo dopo filo: cucire il futuro”, promosso dall’Associazione Jole Santelli e realizzato nella Casa circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari. Un evento conclusivo che ha visto protagoniste 25 donne detenute, affiancate da modelle professioniste, in una sfilata simbolica che ha messo in scena molto più di abiti: ha raccontato storie di coraggio, trasformazione e desiderio di riscatto. A dare ulteriore luce a questa iniziativa è stata la partecipazione del maestro orafo Michele Affidato, che ha impreziosito la passerella con le sue creazioni tratte dalla collezione “L’evoluzione del gioiello dall’antica Magna Grecia ai nostri giorni”.
Un gesto d’arte e umanità che si inserisce in un percorso più ampio di impegno sociale che l’artista calabrese porta avanti da anni, collaborando con realtà come UNICEF, enti carcerari, associazioni antiviolenza e missioni umanitarie.
L’evento, realizzato in collaborazione con il direttore dell’istituto penitenziario Giuseppe Carrà e lo stilista Claudio Greco, ha rappresentato un potente momento di incontro tra mondi diversi, uniti dalla forza della bellezza come strumento di rinascita. A testimoniarlo, anche la toccante immagine conclusiva della sfilata: le detenute hanno percorso la passerella con una candela accesa sul palmo della mano, simbolo di una nuova luce che si fa strada nel buio del pregiudizio.
Non è un caso che Michele Affidato abbia voluto partecipare a questo progetto: alla base c’è un forte legame personale con Jole Santelli, donna dalle profonde convinzioni civili e culturali, la cui memoria viene oggi onorata attraverso le attività dell’Associazione che porta il suo nome. “Jole ha sempre creduto nella bellezza come strumento di riscatto e rinascita – ha dichiarato Affidato – e ritrovarla idealmente in questo progetto è stato un modo per tenere vivo il suo spirito, fatto di empatia, determinazione e visione”.
Nel corso della sua carriera, Affidato ha più volte scelto di mettere la sua arte al servizio di cause umanitarie, portando i suoi gioielli anche nei luoghi più inaspettati, come scuole, carceri, eventi istituzionali e iniziative di beneficenza. Per lui, ogni creazione non è solo ornamento, ma testimonianza viva di un nuovo inizio, una scintilla capace di illuminare anche le esistenze più segnate.
All’evento hanno preso parte numerose autorità civili e militari, tra cui l’On. Wanda Ferro, Sottosegretario al Ministero dell’Interno, e l’On. Gianluca Gallo, Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, a confermare l’importanza di iniziative che mettono al centro la dignità della persona, anche nelle condizioni più fragili.
“La bellezza può essere un mezzo per riconciliarsi con la propria umanità” ha concluso Affidato, racchiudendo in queste parole il senso profondo di un progetto che non si limita a cucire abiti, ma ricuce vite.
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