L’orafo-scultore Antonio Affidato presenta “Rara Avis – Olò ghiru tu Kròton” (VIDEO)

I miti dell’antica Magna Grecia esposti presso il Museo Archeologico di Crotone

Nella giornata di venerdì 10 marzo, si è tenuta, all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, la conferenza stampa di presentazione della mostra: “Rara Avis – Olò ghiru tu Kròton”, dell’orafo-scultore Antonio Affidato.

Alla conferenza hanno partecipato: Gregorio Aversa – Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, Gabriele Romeo – Docente all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Torino, nonché Presidente AICA Italia (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte) Francesco Cuteri – curatore della mostra, Archeologo e Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Una mostra, questa, che ha già ottenuto lo scorso anno un grande successo a Reggio Calabria (esposta presso la Pinacoteca Civica) ed inserita nel calendario dei festeggiamenti del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi.

Antonio Affidato, arricchisce la sua mostra con altre tre nuove sculture ed in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Crotone, esporrà le sculture in bronzo che raffigurano alcuni personaggi legati alla storia ed al mito dell’antica Magna Grecia.

Pitagora, Milone, Hera Lacinia, Alcmeone, Serse, Phayllos, Medusa, Eracle e Gea, resteranno esposte fino al 30 giugno 2023 per consentire ai visitatori di ammirare quanto realizzato.

All’inaugurazione prevista per il prossimo venerdì 17 marzo alle ore 17.00 presso il Museo Archeologico Nazionale di Crotone in Via Risorgimento, tra gli ospiti d’onore sarà presente lo storico e giornalista Giordano Bruno Guerri.

La mostra vuole significare il forte legame che intercorre tra lo scultore e la ricca tradizione storico-culturale della propria terra.

Infatti, dopo Crotone, questa collezione di sculture sarà al centro di altri e nuovi appuntamenti in musei nazionali ed internazionali. Questo a sottolineare la volontà di Antonio Affidato di esportare il proprio “retaggio” in Italia e nel mondo. Un lavoro, quello dell’orafo – scultore, iniziato e portato avanti, materialmente, con le proprie forze ma che ha già riscosso diversi consensi, soprattutto in ambito artistico.  

Affidato, da anni, si alterna tra il lavoro svolto all’interno del suo laboratorio di scultura, il cui frutto sono proprio queste opere in bronzo che saranno esposte, quello di Docente all’ Accademia di Belle Arti di Catanzaro ed il lavoro all’interno dell’azienda di famiglia “Michele Affidato orafo”.

Antonio Affidato: «Mi sento figlio di una grande terra e di una grande storia»

Il mio rapporto con la scultura è sempre stato legato al mondo che mi ha segnato e accompagnato per tutta la vita, che è l’oreficeria – commenta Antonio Affidato – le mie opere assieme a quella che è stata ed è ancora oggi la mia ricerca artistica, non sono altro che il connubio di questo mondo e di questa cultura. Le tecniche, i materiali e la lavorazione che adotto, sono sempre le stesse di quando lavoro un gioiello, cercando costantemente il connubio tra queste due forme d’arte. Mi sento figlio di una grande terra e di una grande storia e cerco, quindi, di raccontare e mostrare quelli che sono stati per me i personaggi, le divinità e le icone che hanno contraddistinto un popolo e un’epoca. La mia formazione e il mio retaggio culturale mi hanno portato ad avere una visione riguardo queste figure e questi personaggi. Quello che ho fatto è stato trasportare sulla materia quello che la mia mente mi ha sempre fatto vedere. Faccio questo, perché io sono questo”.

Il direttore Gregorio Aversa: «Antonio è riuscito a dare un’aura di sacro a questi personaggi»

“Non è banale ricostruire le immagini del passato – ha dichiarato il Direttore Gregorio Aversa – ma significa avere fatto uno studio di natura psicologica e storica per cercare di rappresentare quello che non si può rappresentare, perché non abbiamo fotografie di questi personaggi, per cui Antonio è riuscito a dare un’aura di sacro a questi personaggi”.

Francesco Cuteri curatore della mostra: «Quella di Affidato è una vera e propria sfida, un’assunzione di responsabilità»

“Al titolo iniziale, che pur rimane, ho sentito l’esigenza, per la specifica contestualizzazione dell’esposizione, di aggiungere un sottotitolo in greco di Calabria: Olò ghiru tu Kròton, che significa “Tutt’intorno a Crotone” – spiega Francesco Cuteri, curatore della mostra – Con l’idea di porre attenzione alla storia della città ma anche alla sua contestualizzazione nel Mediterraneo. Alle opere precedentemente esposte, comunque rivisitate, se ne aggiungono tre del tutto nuove, che permettono già di cogliere una certa evoluzione, nel sentire e nel fare, di Antonio Affidato. Le nove opere, che rappresentano in larga misura personaggi direttamente legati alla storia dell’antica città achea, sono il frutto degli studi e delle riflessioni del giovane artista crotonese e sono capaci di tramettere emozioni molto forti in quanto lasciano emergere i sentimenti che le animano. Quella di Affidato – ha aggiunto Cuteri – è una vera e propria sfida, un’assunzione di responsabilità. Non è mai facile, infatti, dare voce all’antico in una terra antica; e non è mai semplice attualizzare il passato. Ma rappresentando i suoi sentimenti, Antonio, con delicatezza e cura, ha saputo creare un equilibrio che scuote e che invita ad essere, al meglio, cittadini del domani”.

Il critico Gabriele Romeo: «Antonio ci fa riflettere sull’esigenza di riscoprire le recondite radici della nostra terra»

“La necessità di rileggere l’archeologia per mezzo dell’arte contemporanea – commenta il critico Gabriele Romeo – consente ad Affidato di farci riflettere sull’esigenza di riscoprire le recondite radici delle nostre madri, dei nostri padri, della nostra terra. Il “mito” ne è così ricontestualizzato, rompendo le ferite del silenzio, dell’isolamento, che qualsiasi statua spesso ha tra le vetrine nascoste di un museo”.