Oriolo: un affascinante rifugio storico in Calabria

Oriolo
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Oriolo, il borgo medievale calabrese sospeso tra eventi epici, rivoluzioni e catastrofi naturali, che conserva ancora la sua vocazione turistica

Nel cosentino, sospeso su uno sperone roccioso a un’altitudine di circa 500 metri, si trova il suggestivo borgo medievale di Oriolo, in passato eretto come baluardo protettivo per le popolazioni in fuga dalle coste, minacciate dalle incursioni dei saraceni. Ancora oggi, conserva intatto il fascino antico, con le sue facciate di palazzi nobiliari che si affacciano sulla strada principale che conduce al maestoso castello aragonese.

Le radici storiche di Oriolo affondano profondamente nel passato. Un tempo feudo dei Sanseverino di Salerno, passò poi, nel XVI secolo, ai marchesi Pignone del Carretto, per essere infine custodito dalla nobile famiglia Soria fino al 1978. Durante il secondo dopoguerra, la popolazione del borgo, che un tempo contava circa 5000 residenti, si è ridotta di quasi metà, attestandosi intorno ai 2600 abitanti. Questo ha segnato una svolta nella storia della comunità, che una volta era il principale centro dell’Alto Jonio, servendo da punto di riferimento per le regioni circostanti dell’Arberia e del Pollino.

Gli avvenimenti che hanno plasmato la storia di Oriolo sono numerosi e significativi. Già intorno all’anno Mille, Oriolo si configurava come una “civitas”. Nel corso dei secoli, ha subito assedi e passaggi di proprietà, ospitando nel 1403 i Sanseverino, principi di Salerno e Grandi di Spagna, che, tuttavia, si resero protagonisti di una congiura che portò al sequestro del feudo da parte della Regia Corte. Nel 1571, una nutrita schiera di Oriolesi partecipò valorosamente alla battaglia di Lepanto, evento commemorato tuttora a Oriolo con devozione e festa in onore della Vergine del Rosario, celebrata la prima domenica di ottobre.

Il borgo ha anche vissuto momenti di conflitto e rivoluzione, come durante la celebre rivoluzione di Masaniello nel 1647, quando i rivoltosi oriolesi occuparono il castello, causando danni e saccheggi. Nel corso dei secoli, Oriolo ha dovuto affrontare anche eventi naturali drammatici, come il terremoto che colpì l’intera regione della Calabria l’8 gennaio 1693, ma la struttura urbana del borgo resistette alle forti scosse, testimonianza della sua solidità e resilienza.

Tra i momenti salienti della sua storia, si ricorda anche la lettera inviata da Giuseppe Garibaldi a Giuseppe Pignone del Carretto il 10 settembre 1860, in un periodo in cui il Marchese di Oriolo si trovava ad affrontare una situazione politica estremamente delicata insieme ai rappresentanti del Governo borbonico.

Nonostante la diminuzione della popolazione nel corso degli anni, Oriolo ha saputo preservare la sua vocazione turistica, sviluppata già a partire dalla seconda metà del Novecento, grazie anche al Teatro all’aperto “La Portella”. Tra le sue gemme architettoniche, meritano senz’altro una visita la Chiesa di San Giorgio e il maestoso Castello, testimonianze preziose della ricca storia e della cultura di questo incantevole borgo.