Pippo Corigliano al Festival d’Autunno: le parole della fede e i giovani

Santacroce
Antonietta Santacroce

Appuntamento con Pippo Corigliano sabato 9 novembre al Museo Marca di Catanzaro alle ore 18,30. L’autore ed esperto di comunicazione sarà intervistato dal giornalista Pasqualino Pandullo

Il penultimo appuntamento culturale del Festival d’Autunno riaccoglierà a Catanzaro lo scrittore ed esperto di comunicazione Pippo Corigliano, già in passato ospite della rassegna, che questa volta, intervistato dal giornalista Rai Pasqualino Pandullo, presenterà il suo ultimo libro “Il cammino di San Josemarìa” edito da Mondadori.

Una riflessione sul rapporto tra parola e fede partendo dalla storia di un santo, Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, che attraverso l’invenzione delle “chiacchierate” settimanali, riuscì ad entrare in contatto con una folta schiera di giovani.

L’appuntamento con Pippo Corigliano al Museo Marca

Il Santo, come racconta l’autore che incontrerà il pubblico sabato 9 novembre nel Museo Marca alle ore 18:30, insegnava a trovare Dio nelle più diverse circostante della vita quotidiana.

E faceva breccia nel cuore dei giovani perché usava la parola come strumento per evangelizzare in modo semplice, con naturalezza e allegria. Ma anche con quella serietà e quello slancio apostolico che lo caratterizzarono nel corso della sua vita.

Corigliano, per 40 anni portavoce dell’Opus Dei, nella sua Napoli riuscì ad entrare in contatto con i giovani che avevano fatto propria la missione di san Josemaría e rimase affascinato da come riuscivano ad unire operosità e capacità di divertirsi grazie a quel percorso di “chiacchierate” che il santo aveva ideato per spiegare come vivere un’esistenza cristiana nella realtà di ogni giorno.

La presentazione del libro

“San Josemaría «inventò» chiacchierate settimanali che chiamò «circoli di San Raffaele», dal nome dell’Arcangelo che, come racconta la Bibbia – si legge nella presentazione del libro – guidò felicemente il giovane Tobia in un viaggio pericoloso.

Nei circoli si parlava, e si parla tuttora, del Vangelo, di riscoprire il valore della Santa Messa e della preghiera personale, dedicando particolare cura alle virtù cristiane proprie di un laico: la laboriosità, l’amicizia, il fidanzamento e il matrimonio, la disciplina, l’attenzione verso i disagiati, la libertà di opinione, in politica e nella professione, con la relativa responsabilità personale delle scelte via via effettuate.

In questo modo, all’interno dei circoli si formano non soltanto cittadini esemplari, ma anche autentici apostoli, capaci di testimoniare nel loro quotidiano la verità e il calore della fede”.

In un momento in cui la comunicazione tra i ragazzi – e non soltanto – sembra limitata al solo uso del linguaggio social, in un mondo sempre più virtuale che reale – spiega il direttore del Festival Antonietta Santacrocel’esempio di san Josemaría Escrivá e la testimonianza di Pippo Corigliano
possono offrire importanti spunti di riflessione su come recuperare la dimensione del dialogo e del confronto, fornendo anche risposte su un interrogativo che oggi più che mai è di grande attualità: Come parlare di Dio ai giovani?”.

Un appuntamento, quello con Pippo Corigliano, che si inserisce all’interno di un’edizione del Festival d’Autunno di grande successo, in cui tutto ha ruotato intorno alla parola.

Appuntamento con Mogol al Politeama di Catanzaro

Parola che sarà protagonista anche nell’ultimo evento concertistico, dal titolo: “Emozioni. Viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti”.

Sul palco del Teatro Politeama di Catanzaro, domani venerdì 8 novembre alle ore 21,00, Mogol, produttore e autore di testi intramontabili, racconta Lucio Battisti a 20 anni dalla sua morte.

Un viaggio intimo e confidenziale in cui il paroliere più famoso d’Italia svela al pubblico tanti aneddoti e curiosità della sua vita artistica.

Ma anche la genesi e la storia di canzoni intramontabili come “Mi ritorni in mente”, “La Collina dei Ciliegi” , “Anima Latina”, eseguite dal vivo da un’orchestra di 18 elementi diretta da Marco Cataldo e interpretate dal bravissimo Gianmarco Carroccia, cantante dalla voce molto simile a quella del cantautore di Poggio Bustone, che da anni si dedica allo studio di questo repertorio dandone una “interpretazione perfetta”.

Uno spettacolo molto coinvolgente che ripropone una vera e propria biografia musicale, attraverso una performance di quasi due ore emozionante e davvero imperdibile.