Scilla e Cariddi: la leggenda incantata dello stretto di messina

Scilla e Cariddi
Scilla e Cariddi

Navigare tra mito e realtà: come la leggenda ha influenzato la vita dei marinai e dei viaggiatori nel tempo

I secoli scorrono, ma la leggenda di Scilla e Cariddi persiste nel catturare l’immaginazione degli appassionati di mitologia antica. È una storia intrisa di passione, amori non corrisposti, desiderio di vendetta e un epilogo drammatico. Ciò che rende questa saga davvero straordinaria è la maniera in cui si intrecciano due storie a causa del triste destino che le unisce, rendendole celebri in tutto il mondo.

Scilla, una ninfa di una bellezza sorprendente, viene trasformata in un mostruoso essere da Circe, la potente maga. Insieme a lei, infesta le acque dello Stretto tra Reggio e Messina, mentre Cariddi, una creatura marina devastante creata da Zeus, è in grado di ingoiare e rigettare l’acqua del mare, generando vortici mortali. La gelosia di Circe per la bellezza di Scilla è il catalizzatore di questa tragedia mitologica, dando vita a uno dei racconti che alimenta il fascino e il mistero dello Stretto.

La leggenda narra che, vicino agli scogli di Zancle, Scilla si imbatte in Glauco, un pescatore trasformato in una divinità marina per aver consumato l’erba magica che ridava vita ai suoi pesci. Inoltre, era stato istruito nell’arte della profezia da Oceano e Teti. Nonostante i tentativi di Glauco di spiegare la sua storia, Scilla, terrorizzata dalla sua metà umana e metà pesce, fugge via.

In preda alla disperazione, Glauco si rivolge alla maga Circe, nota per i suoi incantesimi che possono cambiare l’aspetto degli uomini. Desiderava ottenere un aspetto attraente per conquistare l’amore di Scilla. Tuttavia, il risultato fu diverso da quanto sperato: suscitò la gelosia di Circe, che cercò di sedurre l’uomo-pesce. Quando Glauco rifiutò le sue avances, Circe scagliò la sua furia su Scilla, trasformandola in un feroce mostro con sei teste di cane ruggenti.

Secondo la leggenda, Scilla, disperata, si rifugiò in una grotta sotto la Rocca, dove sorge il Castello, una struttura ancora esistente oggi. Questa grotta si trova vicino agli scogli a pochi chilometri da Cariddi, che abita la sponda siciliana dello Stretto. Cariddi, prima di diventare un mostro, era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, famosa per le sue rapine e la sua voracità. Un giorno, rubò alcuni buoi di Gerione e li mangiò, attirando l’ira di Zeus, che la fulminò e gettò in mare, dove si trasformò in un gigantesco e spaventoso mostro marino. Da allora, Cariddi è diventato la creatura più temuta, infestando le acque della sponda messinese con la sua furia.

Questa leggenda ha sempre terrorizzato marinai e viaggiatori, rendendo lo stretto tra Reggio e Messina famoso in tutto il Mediterraneo. Visitando questi luoghi, è possibile ammirare gli scogli e le grotte che nascondono i mostri marini, sperimentando la magia e l’emozione di questa leggenda millenaria. Ma non è tutto: queste zone offrono anche la vista di un mare magnifico e un entroterra ricco di sorprese e bellezze da scoprire. Perciò, non lasciatevi spaventare e godetevi la bellezza di questi luoghi incredibili che sono diventati leggendari fin dall’antichità.