Nel 1961, un gruppo di speleologi scoprì l’Abisso del Bifurto, una delle grotte più profonde del mondo, situata nel cuore del Parco Nazionale del Pollino
L’Abisso del Bifurto, noto anche come la “Fossa del Lupo”, è uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti d’Italia, una cavità che sfida i confini della terra e della scienza. Situato nel Parco Nazionale del Pollino, al confine tra la Calabria e la Basilicata, quest’inghiottitoio è una delle cavità più profonde del pianeta, con i suoi 683 metri di profondità che lo pongono al 40° posto tra le grotte più imponenti al mondo.
Il percorso che conduce all’Abisso del Bifurto inizia nel pittoresco Comune di Cerchiara di Calabria, una cittadina famosa per il suo pregiato Pane di Cerchiara, riconosciuto con la Denominazione Comunale di Origine (De.Co.), e per il Santuario della Madonna delle Armi, un luogo di culto scavato nella roccia. Da qui, un’escursione immersa nella natura porta i visitatori a scoprire una zona ricca di storia e mistero, dove tra grotte e anfratti naturali, il paesaggio calabrese nasconde segreti millenari.
L’Abisso del Bifurto è stato esplorato per la prima volta nel 1961 da un gruppo di speleologi che, con grande determinazione e sacrificio, riuscirono a raggiungere il fondo di questa voragine, rivelando un mondo sotterraneo straordinario. La cavità, che si sviluppa verso il centro della Terra, è accessibile solo a chi possiede una preparazione specifica, ma rappresenta un’esperienza unica per chi è appassionato di avventura e natura.
Chi visita l’Abisso del Bifurto non può fare a meno di essere rapito dalla maestosità del paesaggio che lo circonda. Il trekking che conduce alla “Fossa del Lupo” attraversa il versante sud-est del Parco del Pollino, offrendo panorami mozzafiato su una delle zone più verdi e selvagge d’Italia. Il sentiero, che parte dalla cima del Monte Sellaro (1439 metri), si snoda attraverso una fitta vegetazione di cerro e leccio, con rare specie vegetali come la Peonia Maschio che aggiungono un tocco di unicità a questo angolo di paradiso naturale.
Ma l’Abisso del Bifurto non è solo una meta per gli appassionati di speleologia e natura: è anche un luogo che ha ispirato l’arte e il cinema. Nel 2021, il regista calabrese Michelangelo Frammartino ha portato questa straordinaria cavità sul grande schermo con il film Il Buco. Il film racconta la scoperta dell’Abisso del Bifurto nel 1961, seguendo le vicende di un gruppo di speleologi e la loro impresa leggendaria, che vide la guida dei pastori locali nel trovare e esplorare la “Fossa del Lupo”. La pellicola, acclamata dalla critica, immortala la verticalità e la potenza della cavità, facendola diventare una protagonista in sé.
Il film ha catturato la tensione e la bellezza di questa avventura, con il regista e gli attori che si sono allenati per anni per ricreare fedelmente la straordinaria esperienza degli esploratori. La scoperta dell’Abisso, documentata nei bollettini storici del Gruppo Speleologico Piemontese, segnò un traguardo che veniva celebrato come uno dei più significativi nel campo della speleologia. «Abbiamo raggiunto la profondità di 683 metri», scrissero i pionieri dell’esplorazione, «una delle maggiori al mondo», un’impresa che rimarrà nella storia dell’esplorazione sotterranea.
Visitarlo, o anche solo immergersi nelle sue storie, è un’esperienza che lascia il segno, un tuffo nelle profondità della terra che parla di natura, coraggio umano e mistero. L’Abisso del Bifurto non è solo una cavità geologica, ma un simbolo di esplorazione, di ricerca e di rispetto per la maestosità della natura che, anche nei luoghi più inaccessibili, si svela nella sua grandezza.