Addio a Cesare Mulè, esempio di passione e amore per la città, la storia e l’arte
Cesare Mulè ha rappresentato per la città di Catanzaro una pagina bella. Una pagina di politica sana, quando fare il sindaco era una missione sociale, un dedicarsi ai propri concittadini con spirito libero e disinteressato; con passione e amore incondizionato. Una stagione politica, la sua, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, coincidente con uno dei periodi di maggior fulgore per la sua Catanzaro, Una città rispettata e riconosciuta guida indiscussa della Calabria, ricca di progettualità e proiettata nel futuro.
Ma Cesare Mulè non è stato soltanto un politico, anzi. Cesare Mulè è stato soprattutto uomo di cultura. Scrittore, storico, ha dedicato a Catanzaro più di un volume così come ad altri centri della Calabria e a personaggi come Corrado Alvaro e Giovanni Barraco, ma anche a San Vitaliano. Console emerito del Touring Club, è stato uno dei maggiori studiosi della storia dell’Arte calabrese.
Non mancava mai ad un convegno, fosse di politica, di arte o di storia. Amava dire la sua e approfondire, tanto che spesso “rubava la scena” a tutti gli altri relatori.
Il sogno di Cesare Mulé di fare di Scolacium un sito Unesco
Uno dei sogni di Cesare Mulè era di fare di Scolacium un sito Unesco. Aveva proposto alla politica cittadina e regionale di avviare la complessa procedura per il riconoscimento, ma come spesso accade la sua proposta è rimasta in qualche cassetto impolverato.
Catanzaro e la Calabria hanno ora il compito di lavorare per ricordarlo in maniera degna. Magari proprio rispolverando il progetto “Scolacium” e non solo, sarebbe doveroso.
Alla inseparabile consorte, ai figli Geppy e Rossella il nostro più affettuoso abbraccio. CARA CATANZARO – Il presidente Claudio Pileggi.