Catanzaro: una statua della Vergine, nel cuore del quartiere Santa Maria

Catanzaro
Madonnina quartiere Santa Maria

Santa Maria è un quartiere popoloso del Capoluogo, e dentro questo contenitore convivono diverse realtà.

Ci troviamo proprio vicino all’attuale ufficio postale, e in questa piccola area, è presente una statua della Vergine Maria che non passa mai inosservata.

Erano gli anni novanta quando questo luogo è stato messo in piedi, quando i ragazzi  chiacchieravano seduti sulle panchine e si giocava tutto il giorno col pallone.

I cellulari non esistevano e per chiamare qualcuno, bisognava andare a cercarlo a casa.

Il modo di vivere era diverso, eppure parliamo solo di qualche decennio fa.

In passato, proprio qui, ricordiamo una fontanella. La parte terminale della stessa era formata da una grossa pietra rotonda, dalla quale zampillava acqua corrente.

E chi se li scorda i fantastici anni novanta?

I vecchietti di allora lavoravano affinché il verde fosse sempre curato, e tutto rispettasse un ordine delle cose.

Quella croce imperfetta, era stata realizzata così apposta, per essere un po’ originali, non convenzionali, perché la fede che si porta dentro la si può esprimere in tanti modi.

Alcuni abitanti che vivevano il territorio sono passati a migliorar vita, altri hanno cambiato casa, città o addirittura Stato.

Ma ogni volta che qualcuno di loro passa anche solo per qualche istante, vicino alla palazzine popolari, o vede una fotografia, gli prende un gruppo in gola.

Chi ha vissuto, o ha avuto una nonna o una zia che stava in questo posto, non può non pensare anche solo per un attimo tutto quello che questi tre alberi e due panchine hanno significato per loro.

Abitare in questo luogo può insegnare che se persone di ogni età e molto diverse, convivono in maniera pacifica, il futuro può essere migliore.

Il modo di vivere di allora è davvero differente da quello di oggi, speriamo che tra qualche decennio si possa raccontare di altre realtà come questa, capaci di avvicinare le persone e allontanare le differenze.

Davide Oliverio