“Ci siamo rotte i tabù” Catanzaro: 8 marzo alle 18 in Piazza Prefettura

Ci siamo rotte i tabù, 8 marzo, Piazza Prefettura
Ci siamo rotte i tabù, 8 marzo, Piazza Prefettura

Lunedì 8 marzo è giornata di sciopero internazionale delle donne e anche a Catanzaro scenderemo in piazza per denunciare le tante forme di oppressione che vengono perpetrate ancora oggi sulle nostre vite e sui nostri corpi”. È quanto dichiara il collettivo politico di Catanzaro, “Ci siamo rotte i tabù”.

“Vogliamo denunciare – prosegue il collettivo di Catanzaro – non solo le forme di violenza privata e domestica che balzano tragicamente e continuamente alle cronache, ma anche le molteplici forme di violenza che si compiono nei posti di lavoro, nei presidi sanitari, nelle scuole e nelle università, nei luoghi pubblici.

“Tutte quelle azioni – prosegue il collettivo – quotidiane che, già a partire dal linguaggio, legittimano di fatto la normalizzazione di un sistema di diseguaglianze che impediscono non solo la nostra affermazione, ma anche la nostra emancipazione sociale e politica”.

“Ci siamo rotte i tabù” in Piazza Prefettura a Catanzaro

“Saremo in piazza per sollevare l’attenzione sul precariato che colpisce le vite di tutti, ma che si abbatte su noi donne in modo ancora più deciso, perché il sistema economico in cui viviamo ci rende più esposte alla precarietà lavorativa, alla ricattabilità, alla mancanza di garanzie e diritti sul posto di lavoro. Come dimostrano i recenti dati ISTAT, – dichiara il collettivo – il 98% di coloro che hanno perso il lavoro durante l’ultimo anno segnato dalla pandemia è composto proprio da donne”.

In piazza anche per i diritti della salute e di autodeterminazione della donna

Saremo in piazza contro le difficoltà di accesso al diritto alla salute a causa della progressiva distruzione della sanità pubblica – prosegue “Ci siamo rotte i tabù” – e per denunciare le forme di violenza che tantissime donne subiscono nei presidi sanitari, negli ospedali, nei consultori, negli ambulatori; i tantissimi casi di violenza ostetrica; l’obiezione di coscienza che si concretizza in un reale impedimento all’autodeterminazione delle donne che decidono di non portare a termine una gravidanza, vedendosi negato un diritto conquistato con le battaglie degli anni ’70. Pensiamo che la solidarietà sia un’arma concreta contro le forme di oppressione originate da uno stesso sistema patriarcale che ci vuole vittime, dipendenti, infelici e non di certo emancipate e libere”.

“Anche questa è violenza”

Per questo scendiamo in piazza al grido di “anche questa è violenza” e invitiamo chiunque voglia opporsi a tutto ciò a partecipare assieme a noi.
Ci vediamo in Piazza Prefettura giorno 8 Marzo alle 18:00!