Mentre cresce la ricerca sull’impatto positivo della musica sulla salute mentale e fisica, sempre più strutture sanitarie adottano la musica come strumento di cura
In un mondo sempre più frenetico, dove lo stress e il disagio psichico sembrano all’ordine del giorno, la musica si riscopre non solo arte, ma anche medicina. Non è solo un sottofondo per la nostra vita quotidiana: la musica, se usata consapevolmente, può curare. Lo dicono gli scienziati, lo confermano i pazienti, lo sperimentano da anni terapeuti e musicisti.
La scienza della musicoterapia
La musicoterapia è una disciplina che utilizza la musica come strumento per migliorare la qualità della vita, supportare il recupero da traumi, disturbi neurologici, depressione, ansia e anche dolori cronici. Diversi studi neuroscientifici hanno dimostrato che ascoltare o produrre attiva le stesse aree cerebrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria e nella regolazione dell’umore. Alcuni generi musicali, per esempio, stimolano il rilascio di dopamina, la cosiddetta “molecola del piacere”.
“Quando lavoriamo con pazienti affetti da Alzheimer,” spiega la dott.ssa Marta Bellini, musicoterapeuta presso un centro geriatrico di Milano, “la musica diventa una chiave per riaprire porte che sembravano chiuse per sempre. Ricordi, emozioni, persino parole tornano alla mente grazie alle melodie familiari.”
Musica in ospedale: la nuova frontiera del benessere
Sempre più strutture ospedaliere italiane introducono progetti di musicoterapia nei reparti di oncologia, pediatria e psichiatria. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ad esempio, offre concerti dal vivo nei corridoi per alleviare la tensione nei piccoli pazienti e nelle loro famiglie. “Non è solo intrattenimento,” sottolinea il primario del reparto. “Abbiamo osservato una riduzione dell’uso di analgesici in alcuni casi.”
Non solo terapia, ma anche prevenzione
La musica non è utile solo per chi già soffre: può essere anche uno strumento di prevenzione. Ascoltare musica rilassante prima di dormire migliora la qualità del sonno; cantare in gruppo riduce la solitudine e rinforza il senso di appartenenza. E per i giovani, suonare uno strumento potenzia memoria, concentrazione e creatività.
La musica parla dove le parole si fermano
Essa ci aiuta a comunicare ciò che non possiamo esprimere, a piangere senza vergogna, a ritrovare forza quando ci sentiamo persi. È una cura che non ha effetti collaterali, che agisce silenziosamente, entrando nel profondo dell’essere umano.
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