La Quaresima nell’era 2.0

Come vivere il cammino Quaresimale nell’era dei social?
Molti si pongono questo interrogativo e diverse sono le risposte.
Il periodo di Quaresima per il cristiano è un momento di riflessione e preghiera. Ogni credente inizia la salita verso la vetta, alcuni si fermano strada facendo perché suona il cellulare, altri perché hanno una notifica sui social e si perde di vista l’obiettivo da raggiungere.
Allora bisogna pregare insistentemente per non cadere in tentazione. Ma pregare intensamente risulta non sempre agevole perché i ritmi di ogni giorno sono frenetici e la vita scorre veloce. L’invocazione diviene frettolosa, rapida, sterile. Si aspetta la domenica per andare a Messa, ma anche lì non si ha la giusta concentrazione per spogliarsi degli affanni quotidiani e lasciarsi avvolgere dalla parola di Dio.
Ma il Signore cosa vuole davvero da noi in questo periodo di riflessione?
Forse qualche rinuncia, forse no. Vuole il nostro cuore.

Non è semplice arrendersi all’amore di Cristo, abbiamo troppe cose a cui pensare e poca disponibilità.
Ma Dio è presente in mezzo a noi in chi ci sta vicino. Quindi per vivere bene la Quaresima bisogna accorgersi dell’altro: amandolo.
L’accoglienza e l’ascolto sono dei doni importanti a cui fare riferimento.

Il Santo padre ci invita…

Abbiamo ascoltato in questi giorni le preghiere di Papa Francesco, sempre molto attento su quello che accade nel mondo. Per vivere appieno questo periodo di Quaresima, che inizia dal mercoledì delle Ceneri e culmina con la Pasqua di Resurrezione, il Papa ricorda nei momenti di preghiera gli operatori sanitari e le vittime del Coronavirus. Il virus che si è diffuso dalla Cina sta facendo davvero il giro del mondo, purtroppo espandendosi a macchia d’olio anche nel bel Paese. Questa tempesta bisogna al più presto arginarla, infatti si può fare di più. Ognuno di noi comportandosi responsabilmente può contribuire in maniera consapevole alla riduzione visibile del contagio.