253 beni culturali recuperati e restituiti a Reggio Calabria

reperti archeologici
reperti archeologici

Recuperati 253 beni culturali, tra monete antiche, reperti archeologici e reliquie preistoriche, una storia di restauro e riscatto culturale

Reggio Calabria ha visto oggi la riemersione di 253 preziosi beni culturali e numismatici, frutto di un’indagine pluriennale orchestrata dai Carabinieri e finalmente restituiti alla loro terra d’origine. L’evento, celebrato presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ha testimoniato il risultato di sforzi congiunti tra la Procura della Repubblica di Palmi e il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.

Il valore complessivo di questi tesori risulta essere stimato intorno ai 300.000 euro, sottolineando l’importanza e la ricchezza del patrimonio culturale calabrese. Tra i reperti spiccano 240 monete in rame e 8 in argento, datate a varie epoche tra l’antichità greca e il medioevo, oltre a una varietà di altri oggetti che narrano la storia millenaria della regione.

L’inizio di questa vicenda risale al 2013, quando un controllo doganale presso l’aeroporto di Reggio Calabria ha portato alla luce il bagaglio di due viaggiatori provenienti dal Messico. Questo episodio ha innescato una serie di approfondimenti investigativi che hanno portato al sequestro di un prezioso carico di monete e reperti archeologici, custoditi presso l’abitazione di un residente locale.

Grazie alla collaborazione delle autorità archeologiche, sia regionali che nazionali, è stato possibile autenticare e catalogare i reperti, individuando la loro provenienza e importanza storica. Un particolare rilievo è stato dato a 28 reperti archeologici ritenuti autentici e riconducibili a culture antiche del Messico, risalenti a periodi che spaziano dal 1100 a.C. al 1521 d.C. Altri nove reperti, riconosciuti come parte del patrimonio culturale messicano, sono stati restituiti alle autorità del paese nordamericano nel 2016.

La sentenza emessa dal Tribunale di Palmi il 20 febbraio 2024 ha stabilito la confisca dei restanti 253 beni culturali, i quali sono stati restituiti all’Italia, rappresentata dalla Soprintendenza A.B.A.P. di Reggio Calabria. Questo importante verdetto ha sottolineato il valore inestimabile di questi reperti per la storia e l’identità culturale del paese.

Tra i reperti restituiti, spiccano monete di varie epoche, contenitori vinari risalenti al periodo imperiale romano, una lucerna fittile del primo impero romano e frammenti di vasellame di produzione italica, a testimonianza della ricca storia dell’area. Un particolare interesse è stato suscitato anche dal ritrovamento di un dente di un mastodonte, un’antica creatura che un tempo vagava per le terre calabresi e che ora testimonia la biodiversità passata della regione.

L’evento celebrativo presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e religiose, evidenziando l’importanza di questo recupero per la comunità locale e nazionale. La restituzione di questi beni culturali rappresenta non solo un atto di giustizia, ma anche un omaggio alla storia e alla cultura che appartengono a tutti noi.

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