30 anni dalla strage di Via D’Amelio: la nota del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita

Falcone e Borsellino
Falcone e Borsellino

30 anni dalla strage di Via D’Amelio -. “Trent’anni dalla strage di via d’Amelio a Palermo. Trent’anni dal martirio di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli. Trent’anni dal secondo capitolo, dopo Capaci, di una storia tragica e carica di angoscia che non dobbiamo e non possiamo dimenticare”. È quanto dichiara in una nota stampa il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

“L’Amministrazione Comunale – prosegue il sindaco di Catanzaro – sarà presente oggi con il proprio patrocinio alla manifestazione che “Libera Associazione Nomi e Numeri contro le Mafie” ha organizzato per tenere viva la memoria di quei morti, perché il loro sacrificio continui a farsi speranza per tutti noi”.

“Saremo al campetto di località Pistoia – afferma il sindaco Fiorita – per l’adempimento di un dovere che per noi non è una formalità. Saremo in un quartiere simbolo, che ha bisogno di attenzione e cura. Ci saremo per confermare l’impegno a essere interlocutore costante di tutti coloro – forze dell’ordine, associazioni, volontariato – che da troppo tempo chiedono politiche di inclusione, di sostegno, di contrasto al disagio sociale. Perché l’azione repressiva da sola non può bastare a sradicare la devianza”.

“Personalmente – afferma Fiorita – avverto fortissima questa responsabilità di costruire risposte concrete. La avverto oggi come sindaco ma conservando in me il ricordo indelebile di quella stagione di sangue, quando studente ormai prossimo alla laurea scelsi, anche in virtù di quei fatti tragici, quale sarebbe stato il mio futuro professionale e come tanti altri giovani di quell’epoca capii l’importanza di tenere vivi e trasmettere i valori della legalità e della giustizia ai ragazzi e alle ragazze che non avrebbero visto con i loro occhi quanto stava accadendo”.

“Non c’è futuro – conclude il sindaco di Catanzaro Fiorita – che non sia possibile e migliore, se coltiviamo memoria per farne speranza. Lo dobbiamo alla nostra comunità e in questo nostro impegno onoriamo la memoria per chi è morto per un futuro possibile e migliore”.