86 migranti sbarcati al porto di Roccella Ionica

Guardia Costiera
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Tra i migranti provenienti dal Pakistan e dal Kurdistan ci sono donne e bambini minori non accompagnati, dall’inizio dell’anno sono arrivati in 4.500

Sono 86 i migranti che hanno raggiunto il porto di Roccella Ionica nella calma della notte, a conclusione di un’audace operazione di soccorso in mare orchestrata dalla Guardia Costiera nelle ore precedenti. Questi individui provengono dal Pakistan e dal Kurdistan, rappresentando una variegata gamma di età e esperienze. Tra di loro si contano diverse donne, inclusa una signora anziana, cinque bambini e una dozzina di minori non accompagnati, tutti alla ricerca di sicurezza e speranza in un nuovo luogo di residenza.

La loro vicenda ha avuto inizio quando i militari della Guardia Costiera di Roccella Ionica hanno individuato la loro barca a vela, una modesta imbarcazione di circa dieci metri, che si trovava a poco più di 30 miglia di distanza dalle coste calabresi. Secondo quanto riferito da alcuni dei migranti, il viaggio è iniziato nelle tenebre della notte tra sabato e domenica scorsi, con la partenza dalle coste della Turchia, intraprendendo un viaggio rischioso attraverso le acque tempestose.

Dopo un’iniziale verifica da parte delle forze dell’ordine e degli operatori sanitari, i migranti sono stati trasferiti temporaneamente in una tensostruttura all’interno dello scalo portuale della Locride, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria. Questa struttura è gestita con cura e attenzione dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile, fornendo agli individui appena giunti il supporto essenziale di cui hanno bisogno in un momento così delicato della loro vita.

Questo recente sbarco rappresenta il cinquantesimo arrivo di migranti nel porto di Roccella dall’inizio dell’anno, portando il totale delle persone giunte nel porto della Locride a circa quattromilacinquecento. Questo dato sottolinea l’urgenza di affrontare la questione della migrazione con compassione e umanità, garantendo che i diritti fondamentali di queste persone vulnerabili siano protetti e rispettati in ogni fase del loro viaggio di fuga e integrazione.

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