Famiglia di Davide Ferrerio soddisfatta
La Procura generale di Catanzaro contesta l’assoluzione di Alessandro Curto, imputato di complicità in un tentato omicidio per l’aggressione di Davide Ferrerio, un giovane bolognese di ventuno anni che è rimasto in coma dall’11 agosto 2022.
Curto, l’individuo che ha scatenato un caso di scambio di identità inviando il messaggio “ho una maglietta bianca”, ha portato Davide a essere successivamente aggredito da Nicolò Passalacqua, che è stato condannato il 21 aprile a una pena detentiva di vent’anni e quattro mesi. Il messaggio era stato inviato a una minorenne con la quale Curto aveva stabilito contatti sui social media e si aspettava di incontrarla per un primo appuntamento l’11 agosto. Tuttavia, quando la ragazza è giunta sul luogo dell’incontro accompagnata dalla madre e da alcuni parenti, Curto è scomparso nel nulla, lasciando dietro di sé il messaggio menzionato in precedenza.
Per quanto riguarda la ragazza, la sua vicenda si è conclusa presso il tribunale per i minorenni, dove è stata sottoposta a un programma di prova. Nel frattempo, a giugno inizierà il processo per la madre della ragazza e il suo compagno, entrambi accusati di complicità in un tentato omicidio.
Secondo la sostituta procuratrice Raffaela Sforza, Curto dovrebbe essere rinviato a giudizio in quanto il suo messaggio ha creato una condizione imprescindibile affinché l’aggressione, inizialmente indirizzata a lui, venisse deviata verso un giovane con una camicia bianca. Questa condotta ha esposto Ferrerio all’ira dei familiari della ragazza, fatto di cui Curto era consapevole, e la sua azione è stata determinante nell’accadimento prevedibile ed evitabile.
L’avvocato Gabriele Bordoni, rappresentante della famiglia della vittima, afferma che la Procura generale ha condiviso le osservazioni precedentemente presentate dalla famiglia, che hanno portato all’imputazione coatta di Curto, e si dichiara soddisfatto di questa convergenza di opinioni.
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