Caro carburanti, la benzina supera 1,70 euro al litro e il gasolio vola: Calabria tra le regioni più care d’Italia
Gli automobilisti italiani, e in particolare quelli calabresi, si ritrovano a fare i conti con una nuova stangata alla pompa. I prezzi di benzina e gasolio continuano a salire, innescando un’ondata di proteste e accendendo il dibattito sulle dinamiche che regolano il mercato dei carburanti.
Secondo gli ultimi dati ufficiali, il prezzo medio della benzina ha superato 1,70 euro al litro, mentre il gasolio ha varcato la soglia di 1,60 euro. Una situazione che, come denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), porta alla luce il problema cronico della “doppia velocità”: aumenti immediati quando il prezzo del petrolio sale, e riduzioni lente e limitate quando scende.
Dona sottolinea che soltanto 7 regioni su 20 registrano oggi, in modalità self-service, prezzi della benzina inferiori a 1,70 euro e del gasolio sotto 1,60 euro al litro.
Le differenze regionali: Calabria tra le più care
Le differenze territoriali nel costo dei carburanti sono marcate. Come accade spesso, le aree di rifornimento lungo le autostrade registrano i prezzi più alti. Bolzano si conferma la provincia più costosa per entrambi i carburanti, seguita dalla Basilicata e dalla Calabria per la benzina. Sul fronte opposto, le regioni più virtuose sono Marche, Veneto e Lazio.
Per quanto riguarda il gasolio, le punte massime si registrano ancora a Bolzano (1,669 euro/litro), seguita da Trento e Valle d’Aosta. I prezzi più bassi si trovano in Campania, Veneto e Marche.
L’appello alle istituzioni: evitare il “salasso” estivo
Con l’estate alle porte e milioni di italiani pronti a mettersi in viaggio, l’impennata dei prezzi rischia di trasformarsi in un vero salasso. Assoutenti ha chiesto l’intervento immediato di “Mister Prezzi”, figura istituzionale incaricata di vigilare sulla trasparenza dei listini, affinché monitori le dinamiche di mercato e segnali eventuali speculazioni.
Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, lancia l’allarme: “L’aumento dei carburanti arriva nel momento peggiore dell’anno, colpendo le famiglie in procinto di partire per le vacanze. Il rischio è quello di una ricaduta economica generalizzata”.
Secondo Melluso, il rincaro non solo incide direttamente sulle spese di viaggio, ma ha effetti indiretti su tutta la catena dei prezzi, in particolare su beni e servizi legati al trasporto.
Il Codacons: “Serve un’azione immediata contro le speculazioni”
Anche il Codacons si unisce al coro delle proteste, denunciando aumenti “ingiustificabili” e chiedendo un intervento urgente del Governo. L’associazione sottolinea come i rincari non siano coerenti con i tempi di approvvigionamento del greggio: la benzina oggi venduta è stata acquistata mesi fa, quando le quotazioni erano più basse.
“L’anomalia del mercato carburanti italiano – spiega il Codacons – è evidente: quando il petrolio sale, i prezzi al distributore aumentano immediatamente, ma non avviene lo stesso quando il Brent cala”. Da qui la richiesta di un monitoraggio costante per prevenire qualsiasi manovra speculativa.
Effetti a catena sull’economia reale
L’aumento del costo dei carburanti non grava solo sugli automobilisti, ma ha ripercussioni su tutta l’economia nazionale. Le aziende di trasporto, già messe alla prova da anni difficili, devono ora affrontare un aumento dei costi operativi che rischia di riflettersi sui prezzi al dettaglio e contribuire all’aumento dell’inflazione.
Anche il settore agricolo è sotto pressione. Le imprese, che fanno largo uso di carburanti per la produzione e la distribuzione, si trovano a fronteggiare un incremento dei costi che potrebbe minacciare la tenuta della filiera alimentare.
Un’estate a rischio per i bilanci delle famiglie
Se non si interviene tempestivamente, l’estate 2025 rischia di diventare una stagione amara per milioni di italiani. Le associazioni dei consumatori chiedono trasparenza, controlli e misure concrete per contenere i prezzi e tutelare il potere d’acquisto delle famiglie.
In attesa di risposte, gli automobilisti sono costretti a stringere i denti e a calcolare con attenzione ogni spostamento. Un dato è certo: il caro carburante è tornato a far sentire il suo peso.
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