Aziende sospese e sanzioni per lavoro irregolare nel Reggino

Carabinieri tutela del lavoro
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Lotta al lavoro nero: 34 aziende coinvolte, scoperti 91 lavoratori in nero e 119 contratti irregolari: denunciati 56 imprenditori

Nel corso del trimestre estivo, il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria (N.I.L.) ha condotto un’operazione di controllo su un totale di 80 società operanti in città e in provincia, tra cui cantieri edili, stabilimenti balneari, ristoranti, locali di intrattenimento, centri estetici, attività commerciali, officine e autolavaggi. L’obiettivo era garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e contrastare il lavoro sommerso che danneggia le aziende che rispettano le regole contrattuali e antinfortunistiche.

Nel corso delle ispezioni, sono state sospese le attività di 34 aziende, mentre sono state individuate gravi irregolarità in altre 46. Complessivamente, sono stati identificati 91 lavoratori “in nero,” di cui 9 clandestini e 3 percettori del Reddito di Cittadinanza (RDC), insieme a 119 lavoratori con contratti irregolari. Le aziende coinvolte hanno subito sanzioni amministrative per un totale di 329.500 euro e ammende che superano i 630.000 euro. Inoltre, 56 titolari o amministratori di aziende sono stati denunciati per le loro gravi inadempienze nella gestione del personale.

Uno dei punti critici riscontrati durante le ispezioni è stato il mancato rispetto delle norme di sicurezza dei lavoratori. Numerose aziende hanno dimostrato scarsa attenzione alla sicurezza dei dipendenti, con omissioni nella formazione e nell’informazione sulla sicurezza, la mancata valutazione dei rischi aziendali, l’omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale e la mancata installazione di dispositivi per prevenire le cadute dall’alto.

Non solo sono emerse violazioni legate all’occupazione irregolare, ma anche all’infedele registrazione delle ore di lavoro nel libro unico del lavoro, il mancato rispetto dei riposi settimanali e dei limiti di orario di lavoro prescritti, e il mancato versamento dei contributi previdenziali.

In particolare, in alcune attività nel centro cittadino, è stato scoperto che oltre l’80% della forza lavoro era impiegata in modo non regolare, con l’impiego di lavoratori extracomunitari privi del necessario permesso di soggiorno.

Questi risultati rappresentano un impegno significativo da parte delle autorità locali per garantire il rispetto delle norme sul lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori. Nel corso dell’intero anno, fin dall’inizio del 2023, sono state controllate 178 aziende, identificati 278 lavoratori irregolari, e sono state adottate misure quali la sospensione di 59 aziende e denunce nei confronti di 127 titolari, alcuni dei quali sono stati accusati anche di sfruttamento della manodopera. Le sanzioni amministrative inflitte ammontano a oltre 682.000 euro, mentre le ammende superano i 1,5 milioni di euro.

Questi sforzi di controllo mirano a promuovere un ambiente di lavoro più equo e sicuro per tutti i dipendenti e a sradicare il lavoro sommerso che mina l’integrità del mercato del lavoro locale.

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