Bullismo a Catanzaro: deriso e filmato, il web si indigna

Bullismo (immagine archivio)
Bullismo (immagine archivio)

Bullismo a Catanzaro: un giovane con disabilità deriso e filmato, indignazione e solidarietà sul web

Un episodio di bullismo sconcertante ha scosso la città di Catanzaro, suscitando rabbia e indignazione. Un giovane con disabilità è stato vittima di derisioni e prese in giro da parte di due ragazze nei pressi del viadotto Kennedy. Il tutto è stato filmato e diffuso sui social, amplificando la violenza subita dal ragazzo attraverso il cyberbullismo.

Bullismo: un atto di crudeltà gratuito

Le immagini, purtroppo diventate virali in poco tempo, mostrano le due ragazze avvicinarsi alla vittima con un atteggiamento apparentemente amichevole, per poi sbeffeggiarlo con richieste beffarde: “Sono una tua grande fan”, “Posso avere il tuo ombrello?”, “Posso avere il tuo bel cuoricino?”. Il giovane, visibilmente confuso e impaurito, ha cercato di difendersi, rispondendo con dignità: “Io non faccio queste cose”.

L’intervento della madre e il sostegno del web

A fermare l’ondata di scherno è stata la madre del ragazzo, che ha deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto attraverso i social. Il suo post, carico di dolore e indignazione, ha scatenato una valanga di solidarietà da parte della comunità. “Vorrei sapere cosa hanno in testa la nuova generazione. Avete visto tutti il film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’, ma non avete capito nulla!”, ha scritto la donna, esprimendo il suo sdegno e il desiderio di giustizia.

L’intervento del Garante delle vittime di reato di bullismo

Sull’episodio è intervenuto anche Antonio Lomonaco, Garante regionale delle Vittime di reato, che ha condannato duramente l’episodio, sottolineando la necessità di maggiore consapevolezza e responsabilità: “Non possiamo tacere di fronte a episodi che non possono essere banalizzati come semplici bravate”. Ha inoltre ribadito che il suo ufficio è a disposizione della famiglia per ogni azione che intenderà intraprendere.

Educazione e prevenzione: il ruolo delle famiglie e delle scuole

Lomonaco ha anche evidenziato l’importanza di un intervento educativo più incisivo, coinvolgendo le famiglie e le scuole delle giovani responsabili: “L’Ufficio del Garante si farà carico di promuovere un incontro tra la famiglia del ragazzo vittima di bullismo, le famiglie delle ragazze, nonché le rispettive scuole di appartenenza, al fine di evitare altri episodi simili”.

La scelta etica di non diffondere il video

Anche Calabria Magnifica ha deciso di non condividere il video dell’accaduto, ritenendo che diffonderlo significherebbe amplificare il danno nei confronti della vittima. Il rispetto e la tutela delle persone fragili devono sempre avere la priorità su qualsiasi logica di visibilità mediatica.

Questo episodio non può essere archiviato come un semplice atto di bullismo, ma deve servire da monito per la società intera. La lotta contro il bullismo e il cyberbullismo richiede un impegno collettivo, a partire dalle famiglie fino alle istituzioni scolastiche e ai media.

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