Calabria, emergenza qualità della vita per le fasce più fragili

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Qualità della vita in Calabria: i dati del Sole 24 Ore confermano la regione in fondo alle classifiche nazionali per bambini e anziani, mentre i giovani mostrano risultati leggermente migliori

La Calabria si conferma ancora una volta tra le regioni italiane con la qualità della vita più bassa per le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare bambini e anziani. È quanto emerge dall’ultimo report del Sole 24 Ore, presentato in anteprima al Festival dell’Economia di Trento, che analizza il benessere nei capoluoghi di provincia italiani attraverso 15 indicatori specifici per età: bambini (0-14 anni), giovani (18-35 anni) e over 65.

Nella classifica nazionale dedicata ai bambini, la Calabria si posiziona in fondo alla graduatoria: Crotone è terz’ultima (105ª su 107 province), preceduta solo da Trapani e Caltanissetta. Gli altri capoluoghi calabresi non brillano certo di più, con Vibo Valentia, che si conferma la “migliore” in regione, al 93° posto, seguita da Catanzaro (94°), Reggio Calabria (95°) e Cosenza (98°). I dati sottolineano un quadro preoccupante per quanto riguarda i servizi, le opportunità educative e le condizioni di vita per i più piccoli.

Diverso il quadro per i giovani tra i 18 e i 35 anni, che registrano risultati più positivi. In questo segmento, infatti, Vibo Valentia raggiunge una buona posizione, 13ª a livello nazionale, seguita da Crotone (40ª) e Catanzaro (66ª). Cosenza e Reggio Calabria si attestano rispettivamente all’81° e all’87° posto.

Nonostante qualche segnale di miglioramento per i giovani, la situazione peggiora nuovamente nella fascia degli anziani. L’indice che misura la qualità della vita per gli over 65 vede Reggio Calabria al terz’ultimo posto nazionale, davanti solo ad Agrigento e Trapani. Vibo Valentia si colloca poco sopra, al 104° posto, mentre Crotone è 102ª. Cosenza e Catanzaro si posizionano rispettivamente al 98° e al 69° posto, quest’ultimo il migliore risultato calabrese per questa fascia d’età, seppur lontano dalla media nazionale.

Questi dati mettono in luce la difficoltà della Calabria nel garantire servizi adeguati e condizioni di vita dignitose alle fasce più fragili della popolazione. Le province calabresi sembrano infatti scontare carenze infrastrutturali, economiche e sociali che si riflettono in un basso livello di benessere per bambini e anziani, mentre i giovani riescono a cogliere qualche opportunità in più.

L’appello è dunque rivolto alle istituzioni locali e nazionali per intervenire con politiche mirate, in grado di migliorare l’offerta di servizi e opportunità per tutte le generazioni, invertendo una tendenza che rischia di compromettere il futuro socio-economico della regione.

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