Carburanti in ascesa: la Calabria sul podio degli aumenti

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Prezzi dei carburanti in forte rialzo dopo l’inizio del conflitto Israele-Iran: la Calabria tra le zone più care, aumenta il peso per famiglie e imprese

Con l’arrivo dell’estate, l’Italia deve fare i conti con un nuovo rincaro che pesa direttamente sulle tasche dei cittadini: quello dei carburanti. Tra le regioni maggiormente colpite, spicca la Calabria, che si colloca sul podio nazionale per l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio.

A innescare questa nuova impennata è l’aggravarsi della crisi geopolitica in Medio Oriente. Il recente conflitto esploso tra Israele e Iran sta scuotendo i mercati energetici globali, con immediate ripercussioni sui prezzi delle materie prime. Il petrolio, in particolare, sta vivendo un’accelerazione delle quotazioni che si riflette direttamente sul costo alla pompa.

Secondo i dati aggiornati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il prezzo medio della benzina in modalità servito ha raggiunto 1,870 euro al litro, in crescita rispetto agli 1,862 euro registrati solo pochi giorni fa. Anche il gasolio non è da meno: ha toccato i livelli più alti da metà gennaio.

L’economista Davide Tabarelli, intervistato da Fanpage.it, ha sottolineato come le tensioni internazionali possano portare ulteriori rialzi, non solo sul fronte dei carburanti ma anche su quello del gas naturale, con effetti tangibili sulle bollette dell’elettricità.

Calabria tra le regioni più colpite

Nel dettaglio regionale, la Calabria emerge come una delle zone più care d’Italia per quanto riguarda il prezzo della benzina, che si attesta a 1,772 euro al litro. Situazione simile in Basilicata, dove si registra un prezzo medio di 1,766 euro/litro.

La mappa dei prezzi mostra forti differenze lungo la Penisola: se Bolzano resta l’area più cara con la benzina “super” a 1,783 euro/litro, le Marche rappresentano l’area più economica, con una media di 1,720 euro. Altre regioni con prezzi più contenuti sono Lazio (1,721 euro), Campania (1,724) e Veneto (1,724).

Spostarsi in autostrada non aiuta: qui il costo medio della benzina tocca 1,833 euro/litro, mentre il gasolio arriva a 1,758 euro.

Un colpo per famiglie e imprese

Questo nuovo aumento dei carburanti rischia di aggravare ulteriormente la pressione economica su famiglie e imprese, già messe alla prova da mesi di rincari energetici e inflazione persistente. L’instabilità internazionale si conferma ancora una volta un fattore chiave nel determinare l’andamento dei prezzi, rendendo necessario un costante monitoraggio per evitare nuove stangate ai consumatori.

In un contesto così incerto, la questione energetica torna al centro dell’agenda pubblica, con un’urgenza che non può più essere ignorata.

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