Due aggressioni nel carcere di Catanzaro in poche ore: agente con un dito fratturato e altri feriti mentre tentavano di contenere un detenuto con problemi psichiatrici
Due gravi episodi di violenza si sono verificati nel giro di poche ore all’interno del carcere di Catanzaro, mettendo nuovamente in evidenza le criticità del sistema penitenziario italiano, in particolare nella gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche.
Nella serata di ieri, un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto, riportando la frattura di un dito della mano. L’episodio ha richiesto l’intervento dei sanitari e ha sollevato forti preoccupazioni tra il personale dell’istituto.
Nelle ore successive, durante la notte, si è verificato un secondo grave episodio: alcuni agenti sono stati aggrediti mentre cercavano di contenere un detenuto con evidenti problemi psichiatrici. L’intervento si è concluso con diversi operatori costretti a ricorrere alle cure mediche, e uno di loro è stato refertato con una prognosi di venti giorni.
«Il problema dei detenuti con disagio psichiatrico è ormai diventato una costante nelle carceri italiane – dichiarano Giovanni Battista Durante, Segretario Generale Aggiunto del SAPPE, e Francesco Ciccone, Segretario Regionale del sindacato – e rappresenta una vera emergenza. Gli agenti non sono formati per affrontare situazioni simili, e le strutture non sono adeguate a ospitare persone con gravi patologie mentali».
Secondo i rappresentanti sindacali, la mancanza di psichiatri nelle carceri e l’assenza di strutture idonee impediscono un trattamento adeguato per questi detenuti, che finiscono spesso per diventare un pericolo per sé stessi e per chi lavora negli istituti.
La vicenda rilancia anche il dibattito sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, avvenuta ormai diversi anni fa. Una sentenza della Corte Costituzionale, risalente al 2023, aveva già invitato il Parlamento a intervenire per colmare il vuoto legislativo lasciato da quella riforma, che oggi mostra tutti i suoi limiti.
Nel frattempo, a Catanzaro come altrove, gli agenti continuano a lavorare in condizioni sempre più difficili, chiedendo a gran voce soluzioni concrete per garantire sicurezza e dignità, sia per chi lavora nelle carceri che per chi vi è detenuto.