Cosenza: fatta luce sulla sparizione di Damiano Oriolo

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Fermata una 33enne rumena per rapina e omicidio

A tre anni di distanza la Procura della Repubblica di Cosenza e la Polizia di Stato hanno fatto luce su un caso di cronaca che aveva destato grande sensazione.

In nottata, la Squadra Mobile della Questura ha infatti dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso nella tarda serata di ieri, 8.10.2020, dalla predetta Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario SPAGNUOLO, nei confronti di una cittadina trentatreenne rumenain Italia senza fissa dimora, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio, poiché ritenuta responsabile dei reati di rapina e omicidio, in concorso con soggetti allo stato non identificati, in pregiudizio di ORIOLO Damiano, cl. 39, sparito nel 2017 dal territorio di Cosenza.

L’uomo era infatti misteriosamente sparito il 6 aprile di quell’anno e da quel giorno di lui si erano perse completamente le tracce.

Un paio di giorni dopo la sparizione, in un’area collinare soprastante Cosenza, era stata rinvenuta solo l’autovettura dell’uomo, lasciata con i fari accesi, oltre a pochi effetti personali del predetto.

A tutt’oggi il cadavere non è stato ritrovato.

Neanche le ricerche effettuate dalle Forze dell’Ordine e dalla Protezione Civile in tutta quell’area avevano mai consentito di ritrovare l’uomo o comunque tracce del suo passaggio.

Della sparizione dell’uomo negli anni hanno ampiamente parlato diversi programmi di approfondimento televisivi nonché vari mass-media.

Adesso, le indagini di magistratura e Squadra Mobile, condotte senza soluzione di continuità dal giorno della sparizione dell’uomo, hanno accertato come la donna oggi fermata, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, avesse dapprima attirato l’anziano in una zona collinare appartata di San Fili (CS) e avesse poi perpetrato una rapina mediante la fraudolenta somministrazione alla vittima di benzodiazepine, aggredendola altresì fisicamente, riuscendo a impossessarsi della somma di 350 euro da quella detenuta e ne avesse infine cagionato la morte dopo aver lasciato la vittima per strada ed al freddo in stato di incapacità di intendere e volere.

Le investigazioni si sono avvalse di numerose diverse attività di intercettazione sia telefonica che ambientale, talune delle quali effettuate anche all’estero (in Romania) con Ordine di Indagine Europeo emesso dalla predetta A.G. italiana, nonché di capillari accertamenti di natura tecnica e scientifica.

Il quadro indiziario emerso al termine delle investigazioni è così risultato essere di grande solidità ed è confluito in un  provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dai magistrati della Procura della Repubblica di Cosenza (a firma del Procuratore Capo dott. Mario SPAGNUOLO e del Sostituto D.ssa Marialuigia D’ANDREA) nella serata di ieri a causa del concreto pericolo di fuga dell’indagata la quale nella medesima serata era stata scarcerata dalla casa circondariale di Reggio Calabria ove si trovava ristretta per altri reati.

Sono in corso ulteriori indagini per identificare i complici dell’odierna fermata nel delitto de quo.