Oltre 300 beni culturali recuperati e milioni di euro in opere d’arte sequestrate: il Nucleo TPC di Cosenza traccia il bilancio di un anno di lotta contro i crimini contro il patrimonio culturale
Anche nel 2024, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza hanno condotto una intensa attività operativa sul territorio calabrese e nazionale, confermandosi baluardo nella difesa dell’eredità culturale e dei beni culturali italiani. Il bilancio presentato evidenzia risultati significativi, sia in termini di prevenzione che di repressione dei reati legati al patrimonio artistico, archeologico e ai beni culturali.
Le indagini condotte hanno permesso il recupero di 179 reperti archeologici, molti dei quali provenienti da scavi clandestini, e il sequestro di 124 beni antiquariali, tra cui 133 opere pittoriche false e 2 oggetti d’antiquariato contraffatti, che circolavano nei mercati d’arte tra Calabria e Nord Italia. Tra i reperti più preziosi recuperati spicca un’anfora attica a figure nere, risalente alla fine del VI secolo a.C., trafugata nel 1991 da un’abitazione privata calabrese e rinvenuta durante un’asta in una nota casa del settore.
L’attività preventiva è stata altrettanto incisiva: i militari hanno vigilato costantemente su siti web e piattaforme e-commerce, strumenti sempre più utilizzati per la compravendita illegale di beni culturali. In parallelo, è proseguito il monitoraggio del territorio calabrese, con ispezioni mirate in aree archeologiche, paesaggistiche e monumentali, e controlli presso fiere, mercatini e attività commerciali specializzate.
Nel dettaglio, sono stati sottoposti a controllo:
- 126 aree archeologiche, per contrastare gli scavi clandestini;
- 137 aree paesaggistiche e monumentali, per prevenire abusi edilizi;
- 47 esercizi antiquariali e fiere di settore;
- 452 beni culturali, sottoposti ad accertamenti fotografici e verifiche.
Il contrasto ai crimini contro il patrimonio ha portato alla denuncia a piede libero di 105 persone, di cui:
- 59 per reati contro il paesaggio,
- 9 per scavi clandestini,
- 2 per furto di beni culturali,
- 18 per ricettazione,
- 5 per contraffazione di opere d’arte.
La stima complessiva dei beni recuperati e delle opere sequestrate supera i 5 milioni di euro, a conferma del valore culturale ed economico dell’attività svolta.
Importanti traguardi sono stati raggiunti anche grazie all’entrata in vigore della Legge 22/2022, che ha rafforzato il quadro normativo a tutela del patrimonio culturale, introducendo nuove disposizioni nel Codice Penale (artt. 518-bis – 518-undevicies) e migliorando l’efficacia dell’azione giudiziaria contro questi reati.
Infine, grazie agli esiti favorevoli di vari procedimenti penali, 385 beni culturali – tra cui reperti archeologici, paleontologici e un cannone navale – sono stati restituiti al patrimonio indisponibile dello Stato italiano e riaffidati alle strutture del Ministero della Cultura.
Un bilancio, quello del 2024, che testimonia ancora una volta l’impegno costante dei Carabinieri TPC nel difendere la memoria storica e artistica del Paese.
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