È stato un migrante a far scoprire un sistema crudele che approfittava delle condizioni disagiate e di bisogno delle centinaia di disperati che giungono sulle nostre coste con la speranza di un futuro migliore. Non sempre il sogno diventa realtà, anzi in alcuni casi si trasforma in incubo. È quanto accaduto in alcuni Cas, Centri di Accoglienza Speciale, ubicati a Camigliatello Silano a decine di migranti.
La denuncia ha portato alla notifica di 14 misure restrittive firmate dal gip di Cosenza Salvatore Carpino, due ordinanze di custodia in carcere, quattro agli arresti domiciliari, otto obblighi di dimora. Sedici complessivamente gli indagati.
L’orario di lavoro giornaliero di questo migrante e dei suoi compagni è di circa undici ore per un paga pari a quindici-venti euro al giorno. Si parla di un compenso di 1,81 euro ad ora.
La retribuzione è nettamente difforme da quella prevista nella contrattazione territoriale e sproporzionata rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato.
Le immagini di videosorveglianza, avrebbero trovato riscontro al racconto dell’uomo, confermando la presenza di manodopera extracomunitaria in un’azienda agricola con sede legale a Casole Bruzio.
Il trasferimento dei migranti dalle strutture che li ospitavano ai campi avveniva in un orario compreso fra le 6 e le 7 del mattino. Tutto documentato con filmati dagli inquirenti.