Donna uccisa a colpi di Kalashnikov in Calabria: ipotesi delitto di ‘ndrangheta

Antonella Lopardo
Antonella Lopardo

Al momento, gli investigatori stanno cercando di raccogliere tutte le informazioni possibili per comprendere meglio la dinamica della donna uccisa a Cassano e i possibili moventi. È importante che venga fatta luce su questa vicenda e che i responsabili vengano individuati e puniti. La vicenda sarà ora affidata alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, competente sul territorio cosentino, per proseguire nelle indagini.

È una tragica notizia quella dell’omicidio di Antonella Lopardo. La modalità con cui è stato compiuto il delitto, con l’uso di un fucile Kalashnikov, potrebbe indicare il coinvolgimento della ‘ndrangheta, come sospettato dagli investigatori. Il fatto che il marito di Antonella Lopardo, Salvatore Maritato, sia già noto alle forze dell’ordine e sia stato coinvolto in un’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro sulla cosca Forastefano, potrebbe essere un ulteriore elemento a sostegno di questa ipotesi.

Donna uccisa a Cassano: il killer in agguato e la pioggia che ha cambiato le cose

Salvatore Maritato e Antonella Lopardo erano tranquillamente a casa, non aspettandosi alcuna visita. Mentre guardavano un programma televisivo, hanno sentito due squilli al campanello. Antonella, pensando si trattasse di un parente improvviso, è andata ad aprire la porta, ma invece è stata colpita da una scarica di proiettili calibro 7,62, sparati da un fucile mitragliatore Ak 47.

Il killer e il suo complice erano appostati da alcune ore in contrada Cicchitonno di Cassano, sperando che Salvatore Maritato uscisse dalla casa per ucciderlo. Tuttavia, la pioggia battente che ha flagellato la zona di Sibari per ore, ha indotto Maritato a non spostarsi come solitamente faceva.

Al momento, gli investigatori stanno cercando di raccogliere tutte le informazioni possibili per comprendere meglio la dinamica dell’omicidio e i possibili moventi. È importante che venga fatta luce su questa vicenda e che i responsabili vengano individuati e puniti. La vicenda sarà ora affidata alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, competente sul territorio cosentino, per proseguire nelle indagini.