Droga nel soveratese: gli indagati ora sono 23

Carabinieri Soverato
Carabinieri Soverato

Un’indagine condotta dalla Procura di Catanzaro ha portato alla luce un’operazione antidroga condotta dai carabinieri della Compagnia di Soverato, che ha coinvolto un totale di 23 indagati. Tredici di loro sono stati sottoposti a misure cautelari, di cui tre sono in carcere, sette ai domiciliari e tre con obbligo di presentazione alla Procura. L’inchiesta ha scoperto l’esistenza di un’organizzazione attiva nel traffico di droga nella zona del Soveratese.

Secondo gli investigatori, questa organizzazione aveva legami con la criminalità rom di viale Isonzo, le cosche del Reggino e fornitori di droga operanti a Malta. L’organizzazione si occupava dello spaccio di diverse sostanze stupefacenti, compreso lo skunk, una droga con una concentrazione molto alta di THC che la rende simile a un allucinogeno.

Il 27 marzo, i carabinieri della Compagnia di Soverato, con il supporto delle autorità competenti sul territorio, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari in diverse località, tra cui San Vito sullo Ionio, Petrizzi, Reggio Calabria e Domodossola. Le misure cautelari sono state emesse dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della DDA di Catanzaro. I reati contestati ai 13 indagati riguardano l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e la detenzione e cessione di cocaina, hashish, marijuana e skunk.

Durante l’indagine, sono stati acquisiti elementi indiziari che hanno coinvolto un presunto sodalizio dedito al traffico di stupefacenti. Sono state individuate attività di spaccio in luoghi pubblici ed esercizi commerciali nel Soveratese. L’indagine, avviata nel febbraio 2021 dal Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Soverato, ha utilizzato anche attività tecniche per raccogliere prove. Sono stati identificati autoveicoli con doppi fondi utilizzati per il trasporto della droga, SIM card intestate a stranieri per le comunicazioni, una cassa comune e canali di approvvigionamento dello stupefacente, nonché luoghi di deposito a San Vito sullo Ionio.

Durante l’indagine, sono stati arrestati in flagranza di reato cinque soggetti. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state sequestrate preventivamente quattro autovetture in uso ad alcuni degli indagati.