La Calabria perde il suo futuro: oltre 100.000 giovani costretti a fuggire a causa di precarietà lavorativa, sogni infranti e mancanza di opportunità, con un appello alle istituzioni per un urgente cambio di rotta
In Calabria, il lavoro per i giovani è diventato sempre più sinonimo di instabilità e rinunce. Secondo i dati più recenti, il 61% dei ragazzi e delle ragazze under 35 è impiegato con contratti a termine o forme atipiche di lavoro. Dietro questi numeri, si nasconde una quotidianità fatta di incertezze, sogni messi in pausa e prospettive che sembrano sempre più lontane.
Negli ultimi anni, oltre 100.000 giovani hanno abbandonato la regione. Il 19% di loro lo ha fatto senza mai voltarsi indietro. È una vera e propria emorragia di talenti che impoverisce non solo il tessuto sociale ed economico della Calabria, ma anche le sue speranze di rilancio.
“Non possiamo accettare che questa situazione diventi la normalità,” dichiara Filomena Greco, avvocato e coordinatrice regionale di Italia Viva. “Abbiamo formato intere generazioni che oggi sono costrette a cercare altrove ciò che qui non trovano: stabilità, riconoscimento, futuro. È tempo di invertire la rotta. Ora.”
Italia Viva lancia un appello forte e chiaro: servono azioni concrete, non slogan. Tra le proposte avanzate, incentivi per chi decide di rientrare, agevolazioni fiscali per i giovani imprenditori e investimenti strutturali in formazione e lavoro. Misure che possano dare respiro e opportunità a chi vuole costruire un futuro nella propria terra.
Particolare attenzione è rivolta alla possibilità di reintrodurre il “regime agevolato per il rientro dei cervelli”, una misura introdotta durante il Governo Renzi e poi abolita, che secondo Greco “aveva dimostrato di funzionare e oggi potrebbe rappresentare un punto di ripartenza concreto.”
Restare o tornare in Calabria deve tornare a essere una scelta praticabile, non un atto di coraggio o di sacrificio. Per farlo, è necessario che le istituzioni – locali e nazionali – prendano in mano le redini della situazione, offrendo ai giovani non solo motivazioni ma strumenti reali per costruire il proprio futuro, lì dove sono nati.
LEGGI ANCHE: Giovani laureati in fuga: la Calabria perde i suoi talenti