Gioco illegale in Italia: 66 denunce e 40 sequestri, anche in Calabria

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18 esercizi commerciali controllati a Reggio Calabria, sanzioni amministrative oltre 600mila euro nel gioco illegale

Un’ampia operazione condotta dalla polizia italiana ha portato a 66 denunce, con sanzioni amministrative che superano i 600 mila euro e il sequestro di 40 apparecchiature illegali, nel contesto del contrasto al gioco e alle scommesse illegali. L’obiettivo principale di questa iniziativa è la tutela dei consumatori da pratiche illecite nel settore del gioco. Le denunce riguardano, in particolare, l’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse.

L’operazione, orchestrata dal Nucleo Centrale della Polizia dei Giochi e delle Scommesse dello SCO, è parte di una strategia più ampia volta a contrastare il gioco illegale sia a livello nazionale che internazionale. Si tratta di un impegno che vede l’utilizzo dell’expertise investigativa della Polizia di Stato per affrontare il fenomeno delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo illegale.

In una città come Prato, è stata scoperta una bisca clandestina gestita e frequentata principalmente da cittadini di nazionalità cinese. Le autorità hanno denunciato 38 persone per gioco d’azzardo, di cui 9 risultavano essere irregolari sul territorio nazionale. Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate attrezzature e denaro contante per oltre 110mila euro.

A Caltanissetta, invece, è stato individuato un laboratorio clandestino dedicato alla fabbricazione di armi. Il laboratorio comprendeva tutte le attrezzature necessarie per la produzione di armi corte, compreso un modello artigianale di pistola e munizioni di diverso calibro. Il titolare del sito è stato arrestato.

Nella sola città metropolitana di Reggio Calabria, diciotto esercizi commerciali sono stati sottoposti a controllo. Nel frattempo, violazioni in materia di prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro hanno portato alla temporanea chiusura di un’agenzia di scommesse in provincia di Varese. Simili violazioni sono state riscontrate anche in provincia di Pesaro-Urbino, dove i controlli hanno rivelato l’uso illegale e promiscuo di alcuni circoli privati destinati a sale gioco.

Il monitoraggio dell’operazione ha permesso di mappare costantemente le frequentazioni dei luoghi pubblici e degli esercizi di gioco, oltre alle connesse interessenze economiche. Questo approccio è essenziale per evidenziare possibili rischi di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso, anche straniera, nel settore del gioco, spesso attuata attraverso sofisticate tecniche di riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza illecita.