Pellaro, giovane già sottoposto all’obbligo di dimora trasforma la sua abitazione in un deposito di droga: arrestato dai Carabinieri con oltre un chilo di marijuana e cocaina nascosta tra armadi
PELLARO (RC), 29 APR 2025 – Era sottoposto a una misura restrittiva con obbligo di dimora nella propria abitazione, ma ciò non gli ha impedito di proseguire un’attività illecita che ha trasformato la sua casa in un vero e proprio centro per il confezionamento e lo spaccio di sostanze stupefacenti. È quanto scoperto dai Carabinieri della Stazione di Pellaro, frazione di Reggio Calabria, che hanno tratto in arresto un giovane colto in flagranza di reato.
L’operazione si è svolta nel corso di un servizio notturno di controllo, mirato a verificare il rispetto delle misure restrittive imposte dall’Autorità Giudiziaria. Giunti nei pressi dell’abitazione, i militari sono stati immediatamente allertati da un intenso odore di marijuana proveniente dall’interno. Un segnale inequivocabile che ha spinto gli operanti a procedere con una perquisizione domiciliare.
La perquisizione ha portato alla luce una vera e propria centrale dello spaccio: oltre un chilo di marijuana e 25 grammi di cocaina erano nascosti nei posti più disparati dell’abitazione, inclusi armadi, cisterne e perfino la cuccia del cane. Le sostanze, in parte già confezionate, erano pronte per essere immesse sul mercato locale.
Oltre alla droga, i Carabinieri hanno sequestrato due bilancini di precisione, bustine in plastica, nastro adesivo e altri strumenti utilizzati per il dosaggio e il confezionamento delle dosi. Il giovane è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’operazione testimonia ancora una volta l’attenzione e l’efficacia con cui i Carabinieri del territorio svolgono il proprio lavoro, monitorando costantemente le situazioni potenzialmente a rischio e garantendo la sicurezza della comunità.
Si precisa che, allo stato, il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’arrestato vige il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
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