Intimidazione a Progetto Sud: le reazioni

DON GIACOMO PANIZZA
Don Giacomo Panizza

Forum Famiglie Calabria: condanna e solidarietà agli operatori della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme

Ferma condanna del Forum delle Associazioni Familiari della Calabria  per le arroganti e sfrontate intimidazioni da parte della criminalità nei confronti dei beni personali degli operatori della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme guidata da don Giacomo Panizza, evidentemente per scoraggiarli a recarsi al lavoro.  Agli encomiabili operatori, alle loro famiglie  e a tutta la Comunità – prosegue il Forum famiglie Calabria – va la nostra concreta vicinanza e solidarietà. Questo fango mafioso che, mettendo paura, vuole infiltrarsi nella parte sana e operativa della nostra Calabria da sempre vicina alle persone più deboli e fragili mostra tutta la sua pochezza e questo ennesimo e vile atto, è un segno di debolezza perché evidentemente la cultura della legalità spaventa e toglie il terreno sotto i piedi. Occorre monitorare attentamente gli accadimenti  poiché – commenta il Forum – c’è il rischio che la criminalità organizzata facendo leva sulle difficoltà del momento emergenziale e dei bisogni delle persone deboli,  voglia infiltrarsi nei finanziamenti delle politiche  sociali e gestirli come un’ulteriore opportunità di espansione dell’economia criminale”

Antonio Lo Schiavo (candidato al Consiglio regionale con Luigi De Magistris): «Quanti si spendono per il bene comune sono considerati come un ostacolo da rimuovere». 

«Le vili azioni intimidatorie ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, guidata da don Giacomo Panizza, dimostrano come in Calabria quanti si spendono per il bene comune, per la legalità e la solidarietà, siano ancora considerati come un ostacolo da rimuovere. Tali gesti ci fanno inoltre comprendere come la strada per l’affermazione dei diritti delle persone più fragili (quelle a cui guarda la meritoria azione di don Panizza), sia ancora lunga e impegnativa».

Non per questo, tuttavia, bisogna sconfortarsi. Coloro che agiscono con arroganza e spavalderia, colpendo come in questo caso in pieno giorno pensando di poter rimanere impuniti – conclude Lo Schiavo – rappresentano una sparuta minoranza da isolare e condannare senza se e senza ma. Diventa indispensabile allora stare vicini a realtà come quella di don Giacomo Panizza, che rappresentano la Calabria migliore e più autentica: solidale, umana, capace di grandi slanci di generosità”.

L’indignazione della CEC

La Conferenza episcopale calabra, esprime la propria indignazione per l’ennesimo atto intimidatorio ai danni del personale e delle strutture della comunità “Progetto Sud”, diretta da don Giacomo Panizza, impegnata ormai da anni in una preziosa opera di rilancio dell’azione sociale, culturale, educativa e professionale nella Calabria intera, in territori oppressi dalla presenza della ‘ndrangheta. La Cec condanna con fermezza l’accaduto, manifestando solidarietà alla grande famiglia di “Progetto sud” ed a tutte le realtà che, alla sua stregua, si battono quotidianamente per l’affermazione della legalità e la costruzione di percorsi di legalità e giustizia, nel solco del Vangelo. Con l’auspicio che istituzioni, società civile, forze sociali e produttive possano unirsi sempre più sotto la comune bandiera dell’impegno contro la ‘ndrangheta, la corruzione ed ogni forma di sfruttamento e colonizzazione della terra di Calabria.
Solo insieme, tutti insieme, sconfiggeremo le mafie, per l’edificazione di un regno di giustizia, di pace e di amore secondo il cuore di Dio. La Cec ritiene doveroso far sentire pubblicamente la propria vicinanza perché non passi mai l’idea che quanti sono in prima fila nella lotta per la legalità possano rimanere da soli, a causa del silenzio o dell’indifferenza altrui: non è certo tempo per spendere parole vuote, è come non mai tempo per scegliere parole giuste, esempi luminosi, testimonianze credibili.

PRC: solidarietà a Don Giacomo Panizza

Un forte e deciso attestato di solidarietà e vicinanza a Don Giacomo Panizza, per le recenti intimidazioni subite da alcuni lavoratori della comunità Pensieri e Parole è stato formulato questa mattina dal Partito della Rifondazione Comunista della Calabria. Una delegazione del partito composta dal  segretario regionale  Pino Scarpelli, Sonia Rocca della segreteria Regionale del Prc e Marcella Murabito della Federazione di Vibo Valentia hanno infatti incontrato  Don Panizza, simbolo ormai da quasi 50 anni della lotta alla criminalità organizzata nel territorio lametino. Una battaglia che, attraverso l’impegno in un tessuto sociale molto complicato e la concreta testimonianza per la legalità, portata avanti con coraggio e determinazione, ha avuto come risultato  quello di contribuire fortemente a creare una consapevolezza anti n’drangheta ed a indicare  una strada da seguire per stare dalla parte giusta: dalla parte dei deboli e dalla parte della legalità.  Purtroppo  non è la prima volta che Don Giacomo subisce intimidazioni da parte della malavita organizzata ma questa volta la maggiore gravità risiede nel fatto che ad essere colpiti sono direttamente un gruppo di operatori sociali da sempre impegnati nella comunità creata da Don giacomo Panizza.

Il Partito della Rifondazione Comunista , da sempre vicino all’azione ed al grande lavoro della Progetto Sud, ha ribadito la gravità delle intimidazioni ed ha espresso preoccupazione per la crescente pericolosità delle cosche nel lametino soprattutto in questa particolare circostanza in cui la Calabria a livello regionale attraverso un momento di transizione politica in vista delle prossime elezioni regionali nonché del commissariamento ennesimo della Città di Lamezia Terme. Un vuoto istituzionale che si traduce nella impossibilità di dare man forte e di stare vicini alla gestione, per esempio, dello stabile in via dei Bizantini confiscato ormai da anni alle cosche. 

Solidarietà è stata espressa anche dal Segretario nazionale del Prc Maurizio Acerbo e da Paolo Ferrero, vice Presidente del Partito della Sinistra Europea e molto vicino a don Giacomo Panizza già dai tempi in cui è stato ministro del governo Prodi.

“Don Giacomo Panizza e la Progetto Sud – hanno dichiarato i componenti della Segreteria  Regionale del Prc Calabria-  sono l’esempio concreto di come ci si può e ci si deve ribellare alla ‘ndrangheta in questa Regione. Come forza politica sentiamo il dovere di stare vicini in questo momento difficile e delicato ad un uomo coraggioso ed a tutti gli operatori che lavorano in questa grande comunità rendendo testimonianza quotidiana di solidarietà, sviluppo sociale e legalità”

Tansi: Vicino a don Panizza, che sfidando la Piovra testimonia la vera missione di Cristo

“L’arroganza della ‘ndrangheta e il suo insensato desiderio di affermare il controllo del territorio hanno prodotto l’ennesima azione intimidatoria ai danni di un sacerdote della levatura spirituale e morale di don Giacomo Panizza. Un autentico prete-coraggio che, grazie al prezioso lavoro realizzato con Progetto Sud in un contesto assai difficile come quello lametino, ha sfidato la Piovra con i fatti e non con le chiacchiere. Un confronto a viso aperto, il suo. Un ‘atto di guerra’ alla più potente mafia del mondo, seppur portato avanti da una persona mite. Un soldato di Cristo, punto e basta. Ma con una tempra tale da costargli appunto timori e sofferenze ingiusti. Ragion per cui mi par doveroso testimoniargli pubblicamente vicinanza, solidarietà e affetto personali, ma anche e soprattutto la gratitudine di un calabrese come me che non può non stimare uno del ‘profondo Nord’ come lui. Un uomo di Chiesa venuto qui da noi da molto lontano a testimoniare nella quotidianità, e a prezzo di enormi rischi, la vera missione di Cristo in una terra purtroppo martoriata e soggiogata dalla più pericolosa, lo ripeto, consorteria malavitosa del pianeta”.