Maxi-truffa sui bonus edilizi: arrestato imprenditore a Reggio Calabria

guardia di finanza reggio calabria
guardia di finanza reggio calabria

Smantellata una frode sui bonus edilizi: un imprenditore calabrese ha ottenuto crediti fiscali illegittimi attraverso commesse mai realizzate, utilizzando una falsa identità e trasferendo i fondi su conti bancari esteri

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha smantellato un sofisticato sistema di frode basato sull’uso illecito dei cosiddetti “bonus edilizi”. Un imprenditore di Taurianova (RC) è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal dott. Emanuele Crescenti. L’uomo è accusato di truffa aggravata, sostituzione di persona e fabbricazione e possesso di documenti falsi. Contestualmente, le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni per oltre 1,6 milioni di euro.

La frode sui bonus edilizi

L’indagine, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Palmi sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Santo Melidona, è partita da un’analisi operativa mirata e dal monitoraggio del territorio. Gli investigatori hanno scoperto che un’impresa edile aveva ottenuto ingenti crediti fiscali legati ai bonus edilizi, agevolazioni introdotte per incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Il meccanismo, pensato per facilitare la cessione del credito tra committenti e imprese esecutrici, è stato invece sfruttato per creare crediti d’imposta fittizi.

Secondo quanto emerso, l’indagato avrebbe ricevuto numerose commesse per lavori mai iniziati o conclusi solo parzialmente. Nonostante ciò, avrebbe accumulato crediti fiscali inesistenti per oltre 1,6 milioni di euro, poi monetizzati attraverso cessioni a terzi. Di questi, circa 440 mila euro sarebbero stati trasferiti su conti bancari, anche esteri.

Falsa identità per eludere i controlli

Un ulteriore elemento emerso dalle indagini riguarda l’utilizzo di una falsa identità. Per sviare le attenzioni degli inquirenti, l’imprenditore avrebbe creato un’identità fittizia, dotandosi di documenti contraffatti. Con questa copertura, è riuscito ad ottenere un codice fiscale, aprire conti correnti, intestarsi polizze assicurative e acquisire automezzi, utilizzando il tutto per gestire l’impresa e le operazioni finanziarie illecite.

Sequestri e provvedimenti

Alla luce delle prove raccolte, la Guardia di Finanza ha sequestrato crediti fiscali per quasi 1,2 milioni di euro, oltre alla somma di 440 mila euro già monetizzata. Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e verificare se vi siano altri soggetti coinvolti nella frode.

L’operazione si inserisce in un più ampio quadro di controlli volti a contrastare le truffe ai danni dello Stato e a garantire un utilizzo corretto delle agevolazioni fiscali.

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